Bruce Gilbert, già onorato chitarrista dei
Wire, ritorna con un nuovo lavoro di studio, per l’ennesima volta improntato a un forte sperimentalismo ambient. Il pezzo forte dovrebbe essere rappresentato da “Zeros”, un colosso di 26 minuti che è in realtà un abnorme studio senza direzione, o fermo al palo per tutta la sua durata, o dimentico degli enormi progressi perpetuati dalla
drone music negli ultimi anni. La
title track è un’oscillazione inerte, e “Isopyre”, la più dinamica (ma di solo 4 minuti), è un elementare gioco stereofonico.
Nemmeno il fan più accanito sarebbe disposto a celebrare questa paccottiglia avanguardistica come progresso del suo percorso (ammesso che esista, il percorso), 12 anni dopo “In Ease”, che qui si rimpiange. Pregio: dura poco.
(22/10/2009)