Dopo che i dj inglesi dal piglio più astutamente revisionista sono venuti a insegnarci le delizie estetiche dimenticate (per non dire rimosse) dell'italo disco, e mentre più o meno tacitamente imperversa un riattraversamento archeologico delle troppo presto ammutinate miniere beat e immediati dintorni, con i Calibro 35 si impone un nuovo esercizio di anamnesi culturale, sontuosa quanto necessaria, che rimbalzando tra pellicole come "Italia a mano armata", "La Mala Ordina", "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e tantissime altre (ci sono anche due bellissimi inediti: "Notte In Bovisa" e "La Polizia s'incazza"), restituisce splendore e abbacinante lucentezza sonora a un'atlantide sommersa di musiche capaci come poche altre di raccontare un'epoca irripetibile e prometeica del cinema italiano (chiedere a Tarantino per credere).
In un carnevale di progressioni funk-jazz cariche di pathos romanzesco e potenziale visivo, tocchi beffardamente zappiani, complessi reticoli prog che dai King Crimson arrivano ai Tortoise passando per i Goblin, "Calibro 35" è tutto uno stilosissimo fiorire di inseguimenti a base di fiati arroventati, tastiere che sfrigolano sulle loro frenate a secco e chitarre che deflagrano come sirene spiegate nel testacoda immaginario di uno spietato romanzo criminale formato Diabolik da infilare nella fondina ancora fumante e odoroso di polvere da sparo. Un assoluto must have, per collezionisti e appassionati ma non solo.
(10/12/2009)