Matt Elliott

Failed Songs

2009 (Ici D’Ailleurs)
post-folk, songwriter

No, non siamo in presenza del nuovo album di Matt Elliott; e non soltanto per il semplice fatto che per la sua prossima fatica discografica l'artista bristoliano ha già annunciato il ripristino del vecchio alias Third Eye Foundation. In realtà, "Failed Songs", non è un lavoro a sé stante, essendo invece reperibile esclusivamente all'interno del maxi-cofanetto "Songs", che raccoglie in un'unica edizione di quattro cd o sette vinili i tre album intitolati, appunto, alle "canzoni" ("Drinking Songs", "Failing Songs"e "Howling Songs").

Poiché si tratta del solo materiale inedito presente nel cofanetto, è dunque opportuno trattarlo separatamente dal resto del suo contenuto, già noto e ampiamente sviscerato su queste pagine.

 

Materiale inedito - si diceva - ma non anche nuovo poiché, come già il suo titolo lascia presagire, "Failed Songs" è incentrato nella sua interezza su outtakes tratte dalle medesime session di registrazione degli album accanto ai quali assume adesso una forma propria, per quanto pur sempre ad essi accessoria. La sensazione di trovarsi fronte a un'opera in un certo senso "minore", soprattutto se rapportata all'intensità drammatica di quei tre dischi, è inevitabile; tuttavia, sarebbe oltremodo errato e riduttivo considerarla alla stregua di un riempitivo superfluo, buono solo per destare un minimo di attenzione su una ripubblicazione collettanea di album già editi.

Pur presentandosi come una raccolta di "canzoni mancate", per quanto non ridotte al semplice status di "incompiute", "Failed Songs" denota una sorta di comune denominatore costituito dall'essenzialità delle trame armoniche e da quel senso di abbandono e indolenza sotteso in particolare all'allora sorprendente "Drinking Songs". Benché la maggior parte dei sette corposi brani compresi in "Failed Songs" sia del resto tratta proprio dal periodo di quel disco, il loro mood complessivo si presenta omogeneo, improntato com'è a un'estetica decadente, che fa da supporto alla sofferta testimonianza di un'umanità post-moderna alla deriva, vero e proprio concept sotteso alla trilogia elliottiana di "canzoni".

 

L'identità narrativa sottesa anche a questi brani si coglie appieno negli unici due brani cantati del lotto ("Mellow" e "South Canadian Sea"), nonché nella maestosa "Lament", lungo i cui oltre dieci minuti di progressioni bandistiche si insinuano sferzanti incursioni elettriche, che accentuano la drammaticità della comédie humaine, rappresentata anche in queste "Failed Songs" attraverso cori sbilenchi, andature (dis)armoniche e quell'ampio catalogo di tradizioni musicali euro-mediterranee in grado di coniugare bolero e austeri madrigali, sirtaki e danze gitane dal sapore agrodolce.

Accanto all'elegia funebre per un figlio mai nato ("Song For Child"), sono questi anche gli episodi dal profilo meglio definito rispetto alle altre canzoni mancate. Tra saltuarie destrutturazioni, fraseggi densi di malinconica introspezione e note acustiche improvvisamente più calde e solari (in particolare in "Melange"), si percepisce infatti distinta la sensazione che, lavorandoci sopra ancora un po', da alcuni di questi brani Elliott avrebbe potuto trarre materiale sufficiente per un altro album, come testimonia la durata complessiva degli inediti, pari a quarantasette minuti.

 

Ma, evidentemente, per l'inquieto artista bristoliano è di nuovo giunto il tempo di mutare pelle, suggellando così lo straordinario quinquennio delle sue "Songs" con una raccolta preziosissima per chi non fosse in possesso dei singoli album precedenti, ai quali le sette "Failed Songs" sono affiancate in funzione di degnissimo corollario.

 

04/02/2010

Tracklist

  1. Yellow
  2. Eulogy For Liam
  3. Melange
  4. South Canadian Sea
  5. Song To Child
  6. Lament
  7. Wedding Song

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