Dopo due ottimi ep che avevano già in parte dimostrato le loro qualità, i Farmer Sea debuttano con "Low Fidelity In Relationship" che li afferma come uno dei gruppi più interessanti da tener d'occhio nell'odierno panorama indie italiano.
Il gruppo torinese è autore di un pop lo-fi spesso etereo e caloroso, estremamente ben confezionato ed efficace grazie ad orchestrazioni che miscelano in modo sobrio strumenti e generi vari; a volte vicini alla raffinatezza dell'ultimo
Lekman ("Sedinho") o più spesso con l'utilizzo di elementi elettronici, caldi nella dolce lentezza di "Helsinki Under The Great Snow" o ritmati e accattivanti come nella sognante "Blurry Nation".
Quasi sempre immersi in un
mood che potrebbe individuarsi tra l'acerbità
Smashing Pumpkins e la leggerezza fanciullesca di un
Badly Drawn Boy o di un
Elliott Smith ma anche capaci di ritmi sostenuti e trascinanti ("Teenage Love", "A Brighter Sunday"), di avvolgersi in lunghe e cullanti spire
psych-dream ("She Dreams Of Airport & Planes") o di rimanere felicemente in bilico tra ruvidezza e tenerezza ("Everywhere You Are"), i Farmer Sea s'impongono con un disco elegante e curato, sommesso ma che raramente porta alla noia.
"Low Fidelity In Relationship" è, insomma, l'ennesima prova di come anche nella povera patria nostra si possa fare un ottimo disco di indie pop con nulla da invidiare ai tanti gruppi esteri che ogni anno rincorriamo sperticandoci in lodi, perchè, spiace ripetersi, ma se il debutto dei Farmer Sea fosse uscito in Inghilterra a quest'ora avrebbe avuto certamente più risonanza.
16/10/2009