Un vero camaleonte, David McAlmont. Il quarantaduenne inglese nel suo percorso musicale ha realizzato album di soul trasognato, ricco di scorie new wave (l'esordio "McAlmont"), ha conosciuto gli onori della classifica con l'ex Suede Bernard Butler e la memorabile "Yes", ma la maturità, raggiunta nel successivo "A Little Communication", non incontrò i favori del pubblico e il previsto capolavoro "Be" non vide mai la luce, mentre le poche tracce pubblicate su un promo venivano scambiate al mercato nero per cifre elevate.
Un secondo progetto con Bernard Butler, pur interessante, non mostrò spunti memorabili e la sfortuna si impossessò del destino di David McAlmont. Il nuovo album, ricco di ottime e piacevoli cover version di jazz e soul, scompariva dal mercato insieme alla etichetta che l'aveva prodotto e distribuito.
Stupore più che sorpresa accompagna l'ascolto di questo inatteso, ma non improvviso, incontro artistico che i due autori fanno risalire al 2000, anche se solo nel 2007 Michael Nyman ricontatta David McAlmont per definire il progetto "The Glare"; il connubio con l'orchestra non è nuovo per il cantante, che aveva già realizzato alcuni brani con Craig Armstrong.
Le costruzioni armoniche di Michael Nyman sono perfette per i testi di David: raccontano la vita con la stessa intensità di una canzone d'amore; crisi finanziarie, reality show, prostituzione, solitudine e suicidio sono descritti con sincerità e partecipazione, la musica sottolinea gli stati emotivi con sontuose e vezzose armonie.
Inevitabilmente l'ascolto di "The Glare" riporta alla mente Antony & The Johnsons e Marvin Gaye, ma, più descrittiva e complessa, la voce di David McAlmont supera il confronto senza incertezze.
"Take The Money And Run" e "City Of Turin" sono due tour de force sonori per la sua voce, i quartetti di sassofono e le variazioni orchestrali e ritmiche non sono il sottofondo sonoro più agevole per un cantante, ma il risultato entusiasma e coinvolge. Nyman rielabora molti dei suoi temi più noti per vestire i testi di McAlmont, rilegge Mozart nella vigorosa "In Rai Don Giovanni" (il cui testo è una feroce ironia su Berlusconi).
Più agevoli e senza difficoltà sono le ballad, dove la voce si distende con tutta la sua forza armonica ed evocativa, ma al di là del più semplice amalgama tra voce e orchestrazioni ci sono brani di elevata scrittura.
"In Laos", il brano più squisitamente pop, tocca le corde della memoria (i Korgis?) mentre "Secrets, Accusations And Charges" sublima tutte le doti vocali e si archivia come una delle interpretazioni più intense e romantiche dell'anno.
Piccoli film sonori, graziose operette contemporanee: ecco cosa sono i dodici episodi di "The Glare". La musica cinematica di Michael Nyman accoglie nuove suggestioni senza snaturare la sua forza in "A Great Day In Kathmandu" e sottolinea con intensità il racconto di un suicidio assistito in "Friendly Fire", un brano la cui forza e poesia appartengono più al mondo delle immagini, con la voce e l'orchestra che sussurrano e vibrano con la stessa grazia di una fiammella.
"The Glare" è un album intenso e interessante, un progetto che apre nuove frontiere per entrambi i musicisti coinvolti.
29/12/2009