La new wave in Italia è stata un seme che ha attecchito con successo, ma che vede, tra le sue fila, miriadi di protagonisti che hanno avuto alterne fortune. Genere non-genere come pochi, anche tra i nostri confini la nuova onda si è frantumata in migliaia di piccole onde: alcune hanno mantenuto l'impeto della corrente, altre troppo deboli si sono affievolite, altre sono rimaste pressoché sotterranee e lontane dalla luce della ribalta. Di quest'ultima categoria fanno senza dubbio parte i 2+2=5: trio milanese composto da Nino La Loggia, Giacomo Spazio (che sarà poi tra i fondatori della Vox Pop) e Cha-Cha Hagiwara. Band tutta volta al domani, in quei primi 80 in cui un fantascientifico avvenire era quasi più realtà che mera ipotesi, i 2+2=5 (si colga nel nome la citazione dall'orwelliano 1984) presagivano, attraverso la loro musica, lo spettro di un futuro glaciale e freddo, inquieto e egoisticamente individualista.
"Into The Future", stampato originariamente nel 1983 dalla No-Name, viene ora ridato alle stampe dalla Spittle. Misto di post punk, minimal synth, dark-wave, l'album è avvolto da un'aria cupa e straniante e da testi pessimisti sulla tecnologia prossima a invaderci. "Without Words" apre il disco con uno strumentale electro-dance svuotato della sua gioia, che si apre brillante per poi avvolgersi cupo su se stesso. "Alternative Two2" sfoggia un ritmo alienante di tastiera e drum machine tra balbettii di chitarra, K.S.& V. un post-punk alienato. Si passa, poi, per la new wave in salsa Stranglers di "Meeting Mc. L.", l'apocalittica "Slow 4" e l'ossessiva "Jacho's Story", tra un basso funky, una drum machine incalzante, saliscendi di synth e il canto inglese dal marcato accento italiano di Spazio.
"It' s A Good Day Today" è una plumbea ballata che lascia intravedere uno spiraglio di una qualche emozione umana, e che apre il passo al requiem "Last Sunset", messa a morto fatta di venti dronici, basso marziale e tastiere a lutto.
Alla tracklist del 1983, vengono aggiunti due pezzi: l'orientaleggiante "Guangzhou", presa dalla compilation "F\Ear this!", e "Incontrando Mc. L.", ripescata da una cassetta allegata alla fanzine Zero Zero.
Un'ottima occasione per scoprire, o riscoprire, una realtà significativa, ma passata abbastanza inosservata, della scena musicale dei primi 80. Tra esistenzialismoo pessimista, visioni negative del futuro e atmosfere tra l'incubo e l'alienazione, i 2+2=5 regalarono un'esperienza non certo danzereccia o dalle tinte chiare, ma carica di un'urgenza e di un'espressività peculiari. A 17 anni di distanza, un'ottima scusa per riascoltare "Into The Future".
12/05/2010