Dead Man's Bones

Dead Man's Bones

2010 (Anti)
ghost-pop

I due amici Ryan Gasling e Zach Shields (che di mestiere fanno gli attori, il primo cinematografico, il secondo teatrale) avevano in mente di realizzare un ambizioso quanto vago progetto di film imperniato sulla loro comune passione per i fantasmi e basato su una sceneggiatura scritta con entusiasmo a quattro mani dai due. Se del progetto cinematografico non s’è fatto poi nulla, è tuttavia sopravvissuta la colonna sonora che la coppia di attori aveva approntato per l’impresa, composta e registrata con l’aiuto decisivo del coro di bambini del conservatorio Silverlake di Los Angeles, da poco pubblicata dall’orecchiuta Anti sotto il nome Dead Man’s Bones.

La canzoni che impinguano questa assai bizzarra raccolta tendono a rinverdire per lo più i fasti di un ombroso gotico americano, in equilibrio precario ma sorprendentemente efficace tra folk metafisico e  rabbuiato melodramma favolistico. Avvolte in un sudario screpolato di apparizioni rarefatte, rimbalzate su arrangiamenti secchi e disadorni, canzoni come “Werewolf Heart” o “My Body’s A Zombie For You” (tra le più memorabili) si muovono nella polvere vorticante di soffitte della memoria rimaste chiuse forse per troppi anni, soffiando via a colpi di chitarre e pianoforti parrocchiali la sottile muffa del tempo dalle pagine di leggende e proverbi fantastici che avevamo dimenticato. Talmente famigliari, a tratti, da risultare del tutto stranianti.

Il risultato è, nel complesso, una specie di impossibile album di filastrocche struggenti e bitorzolute di Daniel Johnston prodotto da Danger Mouse, come se il fantasma dei Grizzly Bear potesse ballare un valzer a manovella con una sposa cadavere ri-assemblata dagli Arcade Fire, mescendo polveri e sabbie vischiose di Black Heart Procession e Sparklehorse durante la notte di Halloween. Ascoltare bellissimi brani come “Dead Hearts”, “Lost Your Soul” o “Pa Pa Power” per credere.

Con quel suo gusto sepolcrale e un po’ grandguignolesco da zecchino d’oro dei morti, questo canzoniere seduce e conquista senza troppa fatica (come resistere infatti a “Young And Tragic”?), insegnandoci (sulla scia, a tratti, dell’ultimo bellissimo Spike Jonze di “Nel Paese Delle Creature Selvagge”) a rispettare l'incalcolabile coraggio dei bambini, a patto però di conoscere e credere fino in fondo alle geometrie inafferrabili dei loro mondi immaginari.

 

 

15/03/2010

Tracklist

1. Intro
2. Dead Hearts
3. In the Room Where You Sleep
4. Buried in Water
5. My Body’s a Zombie for You
6. Pa Pa Power
7. Young & Tragic
8. Paper Ships
9. Lose Your Soul
10. Werewolf Heart
11. Dead Man’s Bones
12. Flowers Grow Out of My Grave

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