Il titolo del disco vorrebbe essere forse segno di evoluzione ulteriore, invece dopo vari ascolti si è più certi del contrario, visto che "Tango 3.0" contiene ancora meno elettronica dei suoi predecessori, risultando un insieme di canzoni molto meno interessanti; l'apertura di "Tango Square" è un lento e noioso strumentale, "Raquela", coi suoi cori di bambini, risulta inconcludente, non sono meglio la sdolcinata ballata "Erase Una Vez", la strascicata "Tu Misterio", vicina al sound cubano e "Peligio", in cui l'elettronica svanisce del tutto lasciando spazio a tango tradizionale e canzone melodica.
Ogni tanto l'ensemble franco-argentino si ricorda di quanto espresso in passato e l'album ne trae giovamento; "La Gloria", con i suoi inserti parlati ed elettronici, è vicina ai lavori precedenti, in "Mil Milliones" il tango flirta con trip-hop e dub, mentre nello strumentale "Panamericana" si fonde con elettro-rock in salsa cubana.
Troppo poco, però, per un gruppo che ha saputo reinventare un genere e che in questo disco invece sembra alle corde, senza grandi idee e ispirazione; pur con tutta la scusante che non è semplice rinnovare un sound che di per sè è già una rivisitazione di genere, "Tango 3.0" è solo un buon disco d'atmosfera, senza slanci e senza spunti che lo possano risollevare, come fu per gli altri due predecessori, dalla media.
(22/01/2011)