Oh No Ono

Eggs

2010 (Leaf)
alternative-pop

Il nuovo album dei danesi Oh No Ono è la celebrazione del voyeurismo, sfogliare il libretto che accompagna l’album è fondamentale per immergersi nell’orgia sonora di “Eggs”, le strane visioni erotiche hanno lo stesso impatto delle strutture sonore articolate e poco ortodosse dei suoi dieci brani.

L'album è infatti a sua volta il frutto di un ingegnoso voyeurismo sonoro, nel quale, tra citazioni di musica classica intrecciate ai Supertramp di “Breakfast In America” e al versante kitch dei Queen, il gruppo danese dà luogo a un risultato originale e accattivante, come ad esempio nel caso di “Icicles”.
Tutto viene rielaborato, digerito e rigettato senza apparente ordine, ma con innegabile classe; ed ecco i Beatles ristrutturati attraverso tutti i loro cloni Oasis ed Electric Light Orchestra; Klaatu e Kula Shaker partecipano alla rilettura psichedelica del gruppo inglese in “Eleanor Speaks”, un'affascinante quanto irritante canzoncina sixties.

È l gusto della provocazione a creare uno strappo nella fruizione dell’album: “Eggs” è pop senza essere un album di canzoni, è psichedelia poco sovversiva, è musica straniante senza essere insolita, nulla potrà convincervi della creatività della band, se non un autentico trasporto per la continua disgregazione armonica.
L’effetto a sorpresa sembra fondamentale per gli Oh No Ono, tanto che solo “Swim” segue una linearità altrove negata e tutto il lavoro è un insieme di citazioni più o meno nobili: i Pet Shop Boys incrociano John Paul Young in “The Tea Party”, mentre i Bee Gees e gli ABBA intonano un coretto infantile. Tutto il gotha dell’indie-rock diventa protagonista della briosa “Internet Warrior”, mentre in “Helplessly Young” il tentativo di spronare verso il rock più robusto non convince appieno, visto che il suo rock’n’roll stile Ramones si trasforma ben presto in un brano dei Rubettes, senza emozionare.
 
La conclusiva “Beelitz” diventa la chiave per una corretta disamina di “Eggs”: l’eccesso di fonti e stili è assimilato con gusto e una buona dose di creatività, ma la proposta degli Oh No Ono rischia di restare legata alla fruizione temporale e le infinite soluzioni restano in bilico tra amabili e fastidiose. Quello che non è possibile è restare indifferenti a un progetto di normalità malcelata da una sana schizofrenia: music for fun senza nessun dubbio, che pur non priva di spessore ideologico rischia di restare confinata nella sufficienza.

16/09/2010

Tracklist

  1. Eleanor Speaks
  2. Swim
  3. Internet Warrior
  4. Icicles
  5. Helplessly Young
  6. The Wave Ballet
  7. The Tea Party
  8. Miss Miss Moss
  9. Eve
  10. Beelitz

Oh No Ono sul web