Dopo una "Intro" strumentale, "Addomesticamento" calca il lato più pagliaccesco dei teatrini macabri di Tom Waits, e "Salmo" scodella il lato più arabeggiante delle danze dandy di David Bowie. Altri aspetti waitsiani (chitarre in contrappunto angoloso, organetto slavo) emergono in "Spaventiamo le vecchiette", ma meglio ancora fa "Kenny 7 dita", un duetto stranito tra pianoforte da film muto e tuba comica.
Non esattamente sperimentale, il disco comunque osa nelle quiete dissonanze swinganti di "Voglio sparare al presidente" (il testo più non-sense), nel gruppo vocale antiquato che fronteggia vortici di cacofonie chitarristiche di "Per il tuo bene", nei trilli alla Fats Waller che accompagnano un coro natalizio e una chitarra napoletana in "Polvere".
Il lato più tradizionale annovera "Sacchi & Kalashnikov", e la sospesa, Vasco Rossi-iana "Per quelli come te", e riequilibra gli sbandamenti della prima parte dell'opera.
Regge egregiamente l'orologio biologico dei generi impollinati, e ha anche la forza di permettersi un unico - un po' vistoso - difetto: tutti gli arrangiamenti sono centrati attorno alla voce di Scardanelli (vero nome: Daniele De Luca), che è troppo simile a se stessa, tanto che in più di qualche momento le canzoni diventano regolari riallineamenti calligrafici. Revisionismo insolito. Prima delle due uscite 2011 per Snowdonia.
(22/02/2011)