Prodotto dal gettonatissimo Sanford Parker, "True Traitor True Whore" continua a macinare un black-metal morboso e contaminato, tra texture psichedeliche, eccentricità assortite e crescendo emotivi che, in ogni caso, oggi appaiono più "razionali" che un tempo. Si va, dunque, da una più o meno "canonica" (stando ai suoi standard, ovviamente!) "True Whorror" ad una "Brought Up To The Bottom" che spinge in direzioni quantomeno significative (post-punk, modulazioni melodiche nascoste dietro la coltre di distorsioni palpitanti) per la definizione di un nuovo scenario sonoro, non esente da soluzioni che, per certi versi, potrebbero essere lette come un decentramento "post-".
"Blood Red And True" e "Shed This Skin" (quest'ultima già rilasciata sulla raccolta "Verräter" del 2002) ripescano anche soluzioni funeral-doom e thrash-metal, facendo la spola tra le radici più "classiche" del suo sound (Darkthrone, Immortal, Burzum) e la "nuova situazione psicologica". C'è, ovviamente, anche lo spauracchio del noise a sofisticare la matrice originaria ("Every Orifice Yawning Her Price", con coda ambientale), altrove ("Harlot Rises", uno dei brani più interessanti) messa veramente a soqquadro da un tessuto scopertamente sperimentale.
Un ritorno, insomma, apprezzabile.
(20/11/2011)