Russian Circles

Empros

2011 (Sargent House)
post-metal

Prosegue l'instancabile lavoro del trio di Chicago, arrivato in meno di sei anni al suo quarto album (disponibile in streaming su Bandcamp). La band strumentale ha dichiarato di voler restituire con "Empros" le sensazioni vissute ai loro concerti, enfatizzando la dialettica tra un pezzo e l'altro per creare qualcosa di più simile a un continuum.
In questi termini l'operazione potrebbe dichiararsi non riuscita, ma è comunque evidente una volontà di liberazione da stilemi già assodati, dai quali si vuole ricavare qualcosa di nuovo.

Lo si comprende da un pezzo come "Schipol", liberato dai ritmi claustrofobici e dalle pressanti distorsioni per entrare in una dimensione più "illuminata"; in generale, l'interezza dell'album è attraversata da un inedito gioco di chiaroscuri - in tal senso la copertina assume quasi un valore sinestetico - un suono più variamente oscillante tra la durezza del metal e lo speranzoso abbandono del post-rock.
Come sempre non mancano alcuni momenti topici, oltre ad un suono che, va detto, non ha mai perso veramente il suo appeal: la tendenza sorta già da certi pezzi di "Station" è andata però consolidandosi, così che gli ultimi due album si sono assestati su composizioni al limite dell'ambientale.

Tra alti ("Atackla", dallo sviluppo chiaro e diretto) e bassi (il cantato ovattato e fuori luogo in chiusura di "Praise Be Man") tutto ci scorre davanti come una pellicola, ben lungi dall'affilatezza del devastante esordio "Enter", nonché dall'impatto delle esibizioni live che, lo assicuro, hanno tutt'altro spessore.

02/12/2011

Tracklist

  1. 309
  2. Mladek
  3. Schipol
  4. Atackla
  5. Batu
  6. Praise Be Man

Russian Circles sul web