Dietro la lunga sigla di Sopor Aeternus & The Ensemble Of Shadows si cela unicamente la mitica figura di Anna Varney Cantodea, transgender tedesco le cui prime produzioni risalgono a quasi vent'anni fa. Nonostante i numerosi album pubblicati, intorno all'artista si è creato nel tempo un fitto alone di mistero, alimentato dalla mancanza di esibizioni dal vivo e dalla ritrosia a concedere interviste.
"Have You Seen This Ghost?", secondo capitolo di una trilogia basata sul tema degli spettri, è un album complesso, barocco, eccessivo come il suo autore. La musica di Anna Varney trabocca di elementi neoclassici ed è strutturata come un'opera sinfonica, pur rimanendo evidentemente legata all'estetica dark-wave.
Una lunga ouverture, dove vengono mischiati violini rituali e tastiere sintetiche, accompagna lentamente l'ascoltatore a "One Day My Prince Will Come", canzone che racchiude in sé tutte le peculiarità dell'album: a nenie infantili e carillon inquietanti si alternano pompose partiture orchestrali di archi e fiati, le quali sottolineano egregiamente i momenti di maggior pathos. Questa musica ha il grande pregio di essere senza tempo, perché amalgama elementi di diverse epoche, alternando clavicembali medievaleggianti a rigide drum machine, archi ottocenteschi a gelidi synth.
Su tale tappeto sonoro Anna Varney canta, anzi recita, storie di disperata solitudine, di amori mai corrisposti, e di un'anima femminile irrimediabilmente imprigionata nel corpo di un uomo. Così come la parte strumentale, anche il cantato dell'artista teutonico è teatrale e ricco di sfaccettature, quasi una trasposizione per ascoltatori dark dell'inquietante giudice del "
The Trial"
watersiano.
Pur sostanzialmente simile a tutti gli altri lavori recenti targati Sopor Aeternus, "Have You Seen This Ghost?" è un'opera sofisticata e granitica, che ha il pregio di eccedere negli arrangiamenti e nella ricercatezza strumentale senza mai oltrepassare il confine con il borioso e il kitsch.
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28/11/2011