Case tra i rami, il baule dei fumetti, i poster dei Death Cab For Cutie: cartoline di un'adolescenza americana tra le tante, immortalata in "Tape Club" in un amarcord di demo e materiale inedito appositamente selezionato per questo ritorno dei Someone Still Loves You, Boris Yeltsin. Ventisei pezzi che, nonostante non testimonino un momento di particolare creatività della band, possono costituire una simpatica alternativa alla fatidica e temuta celebrazione del "Best of".
Alcune delle tracce più conosciute del gruppo del Missouri ("What'll We Do" e "Dead Right" per citarne un paio) vengono presentate non nella loro veste più smagliante infatti, ma in quella più embrionale, rovesciando per fortuna l'immagine sopra le righe del precedente di "Let It Sway" (le tracce provenienti da quest'ultimo sono comunque riconoscibili, come la pessima "Bastard Of Rome", quasi nu-emo).
La svampita visione del mondo di una Juno, scolorita baronessa rampante delle camerette e degli abbaini, serpeggia per le tracce del college pop inoffensivo e ozioso ("Let's Get Tired") dei Someone Still Loves You, Boris Yeltsin, con una sua grazia pur maldestra e imperfetta, una tenera antipatia. Il grunge-pop di "Lower The Gas Prices, Howard Johnson" mostra come tramutare auto-distruzione e ribellione in una passeggiata tra giardinette parcheggiate e torte sul davanzale, mentre "Tin Floor 51" insegna a passare un pomeriggio in veranda in compagnia di un ukulele.
Tra le sue pallide abbronzature power-pop ("Not Worth Fighting", "Coming Through") a bordo piscina gonfiabile, "Tape Club" trasuda quello spirito amatoriale, quell'understatement anni 90 che poche band odierne hanno conservato, che emerge in tracce come "Go Upstairs" e "Same Speed".
Che in questa pubblicazione ci sia il germe di un tentativo per i SSLYBY di tornare alla freschezza degli esordi non è dato sapere. È già un buon segno però che abbiano scelto una raccolta così dimessa per rappresentare la propria carriera fino a questo punto: i ricordi più vividi sono a volte, se non spesso, i più insignificanti.
14/10/2011