Stephen Coates è uno degli ultimi visionari, un funambolo della musica retrò, un abile profanatore di cliché e stili, un maniscalco della zoppicante arte del vintage sonoro, il creatore di una label (Antique Beat) che genera nuovi flussi creativi.
Da sempre innamorato di jazz e swing, contaminati abilmente da un gusto barocco e da beat elettronici dal gusto neo-futurista, il musicista inglese con il suo progetto The Real Tuesday Weld ha già offerto spazio agli amanti dell'art-rock e il suo neo-cabaret si arricchisce di immagini e stravaganze teatrali che scavano nell'ambiguo e magico immaginario della vecchia Inghilterra.
Il suo alter-ego, The Clerkenwell Kid, si è dileguato temporaneamente dopo aver offerto l'ultimo spettacolo prima dell'apocalisse (nel precedente album "Live At The End Of The World") e lascia spazio a una musica più complessa e variegata.
Un'altra novella di Glen Duncan dopo "I Lucifer", un altro racconto di amore e morte privo dell'estasi dark-wave e incline a una lettura più agrodolce e a tratti affascinante.
Il destino del lupo mannaro è la celebrazione dell'istinto animale e sanguinario di tutti noi, ma questa volta il protagonista troverà più piacevole uccidere con la complicità della persona amata che godere della sua morte, e il suo grido "There's one thing better than killing the one you love/ Killing with the one you love" è la forza motrice dell'album.
Musica che sfronda il blues in stile Tom Waits-Screamin' Jay Hawkins in "Wolfman", scortando la trasformazione del licantropo verso il suo crudele destino, e pronta a tingersi di ambigue sonorità euro-disco nella magnetica "Love Lust Money" che ospita il tormento amoroso di Marcella Pappini, vittima e carnefice del licantropo innamorato.
Stephen Coates sorpassa i confini del pop-jazz-elettronico con due piccoli gioielli sonori, la stupenda e visionaria "Tear Us Apart" che vibra su sonorità rave e stralci lirici che sembrano uscire da un disco di Caruso, mentre l'amore si trasfigura in distruzione e morte, e con la gioiosa "You're Going To Live" che su note pop-beat rimette in moto positività e voglia di vivere.
Tra i suadenti raccordi musicali di piano di "The Lupine Waltz" e le strane soluzioni elettroniche di "Time Of The Month" si insinuano delicati frammenti cantautorati minimali ("The Ghosts") o lirici ("Come Around").
Splendido il gruppo di voci che aiutano i Real Tuesday Weld a raccontare personaggi e situazioni del racconto di Glen Duncan; le Puppini Sisters sono contestuali e adatte a valorizzare le inflessioni più jazz-retrò della musica di Coates, tra le effervescenze di cabaret parigino in "The Hunt" e il noir alla Querelle di "(I Always Kill) The Things I Love".
Ispirate e ricche di ambigue emozioni le due ballad offerte alla splendida voce di Pinkie Maclure: l'artista scozzese dà voce all'erotismo romantico e maledetto di "Save Me" con gradevoli intercessioni di viola e tromba, e definisce le sorti del licantropo nel geniale mix di stili che con "Let It Come Down" fa scorrere i titoli di coda di un racconto sonoro privo di ruffianerie e raffinato come un quadro rinascimentale.
I Real Tuesday Weld con "Songs For The Last Werewolf" valicano i confini cult della loro musica e creano un'opera destinata a turbare i vostri incubi.
01/11/2011