El-P - Cancer 4 Cure

2012 (Fat Possum)
experimental hip-hop

Qualcuno l'ha definito l'album "pop" di El-P: un'esagerazione, certo, anche se non si tratta di una definizione così campata in aria, perché "Cancer 4 Cure" è sicuramente una delle opere meno spigolose del produttore newyorkese Jaime Meline, qui ancora alle prese con un corpus eterogeneo di influenze, frammenti e visioni, tutto condensato in un tessuto sonoro maturo e cristallinamente prodotto, tanto che il sound possiede ora un'aura arcigna oltre che una ben più amplificata valenza multidimensionale.

La lunga gestazione del disco è stata seguita dai fan sul blog personale dell'artista di Brooklyn, un blog programmaticamente intitolato "I'm going to stab you". "Cancer For Cure" è, infatti, un disco nato per esprimere rabbia, per sollevare lo sguardo e guardare in faccia una struttura sociale che guarda all'individuo medio come un problema da risolvere, in un modo o nell'altro.
L'inquietudine, dunque, è il fondo ultimo da cui traggono consistenza queste dodici manifestazioni di insofferenza e ribellione, a cominciare da una "Request Denied" che, tra slanci in upbeat e scansioni minacciose, evoca presagi di futuri prossimi dominati da simulacri umanoidi. Come una bava velenosa, il flow (che lavora anche su assonanze e rime interne) scivola, dunque, lungo numeri dinoccolati, legati a una matrice più classica, per quanto sempre filtrata da uno spirito profondamente metropolitano e progressista ("The Full Retard"). Tratteggi onirici si dipanano, invece, lungo le traiettorie percussivo-oniriche di "Works Every Time" e quelle techno-industriali di "Oh Hail No" (con Danny Brown), groove psichedelici sostentano stilemi boom bap ("Drones Over Brooklyn", la cui coda, a dirla tutta, sa un po' di forzatura) e febbri robotiche bruciano oltre scenari fantascientifici in perenne fibrillazione ("Tougher Colder").

Lentamente, l'opera prende forma come documento fiammeggiante di un hip-hop in bilico tra crudo realismo e astrazione, ma ancorato ad una cassa che scuote le fondamenta, trasfigurando brandelli di realtà, alla ricerca di sensi ulteriori, scorciatoie definitive, vie di fuga. Il suo è un tinteggiare cupo, tagliente, in rapido decorso ("True Story"), verso la fine, tra sciami di synth e mood dimessi che tentano di schermare intime frustrazioni ("The Jig Is Up"), paranoie come eterni-ritorni del beat ("Sign Here") e trombe che mugulano fulminee, lontanando malinconie senza fine ("Stay Down").
Qualche spiraglio di luce, nascosto dietro sfumature cinematiche, arriverà solo nel finale, con la lunga "$ Vic/FTL (You and Me)".
Ma è una luce intima, sommersa.

23/05/2012

Tracklist

  1. Request Denied
  2. The Full Retard
  3. Works Every Time (feat. Paul Banks)
  4. Drones Over Brooklyn
  5. Oh Hail No (feat. Mr. Muthafuckin eXquire and Danny Brown)
  6. Tougher Colder (feat. Killer Mike and Despot)
  7. True Story
  8. The Jig Is Up
  9. Sign Here
  10. For My Upstairs Neighbor
  11. Stay Down (feat. Nick Diamonds)
  12. $ Vic/FTL (You And Me)

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