La loro musica post-industriale era attraversata da suggestioni esoteriche e rituali - caratteristiche, queste, mantenute inalterate ora che la formazione ha cambiato la sua denominazione in Wakinyan.
"Copal Flow" è un viaggio nei meandri dell'inconoscibile, le nove tracce sono cariche di visioni perturbanti e lascive, di battiti tribali e rumori prodotti da una strumentazione inusuale - in questo senso vengono in mente gli Zero Kama di Michael DeWitt.
Certo, i suoni sono ascrivibili a una certa epoca e a un’estetica ben precisa, tuttavia la loro carica ipnotica è così forte che è quasi impossibile non lasciarsene avviluppare.
(07/07/2012)