Erasure

Snow Globe

2013 (Mute)
synth-pop, christmas music
4.5

Se chi scrive sta ancora aspettando di capire a cosa siano mai serviti nella storia gli album a tema natalizio, di sicuro più evidente è l'inutilità degli stessi al giorno d'oggi. Sarebbe inutile perdersi troppo in elenchi di musicisti più o meno affermati che hanno scelto questa via per forzature contrattuali, certe volte arrivando a lambire il ridicolo, certe altre dando anche involontariamente il la alla fase senile della propria carriera. Quel che è certo è che, nonostante il progressivo affievolirsi del traffico delle uscite natalizie – a conti fatti spesso più innocue ed inutili che realmente incisive in negativo – la tradizione prosegue nel contagiare ogni fine anno, e l'album natalizio di qualche superstar con poche idee e un accordo da onorare finisce per non mancare mai.

Se al sottoscritto capitasse ora di poter intervistare mister Vince Clarke, probabilmente si addentrerebbe senza troppi peli sulla lingua sulla gran quantità di storie interessanti che il guru del synth-pop potrebbe raccontare, ponendo un solo quesito (fin troppo retorico in verità) riguardo il suo ritorno al fianco di Andy Bell sotto il marchio Erasure, a soli due anni dall'ultima volta: “Perché?”. Perché mettiamolo in chiaro subito, “Snow Globe” non è propriamente quel genere di disco in cui i canti di Natale fanno scadere nel ridicolo, ma rientra appieno nella ben più ampia categoria dei lavori “superflui”, di quelli dietro cui si intravvede ben chiaro lo spettro del “non avevo idee migliori”, del "la casa discografica voleva il disco, ho quarant'anni alle spalle di carriera e poca voglia, e allora gettiamoci a fare i canti di Natale perché i pochi inediti raccimolati negli ultimi tempi fanno pena".

Nel caso specifico, a far materializzare il fantasma ci pensano in primis proprio gli inediti sparsi nella tracklist fra uno standard e un tradizionale - parte di questi ultimi collocabili in quel malloppo che da anni nausea ad ogni Dicembre. Trattasi infatti di calligrafici esercizi di recupero di un synth-pop ormai fuori tempo massimo - a meno di mezzi miracoli di restyling come quello riuscito quest'anno ai rivali Pet Shop Boys - equamente divisi in memorie post-eurodance (la pacchianissima “There'll Be No Tomorrow”, la più tronfia “Loving Man”) e tentativi di commistione tra clima di finta spiritualità e sintetizzatori (l'iniziale “Bells Of Love (Isabelle's Of Love)”, la più alterata “Blood On The Snow”). Da questo marasma si distingue solo in parte una comunque anonima “Make It Wonderful”, salvata in corner da una di quelle scintillanti parate di synth di cui il duo è da sempre specialista.

Mancano le canzoni, le melodie, delle composizioni che riescano anche solo ad adagiarsi lasciando agli arrangiamenti il compito di farle sbocciare: e allora ecco che per assurdo i fantomatici tradizionali si rivelano i componenti meno nefandi del lavoro. Su “Gaudete”, unico vero acuto della raccolta, la veste elettronica calza alla grande; in compenso “Sleep Quietly”, “Bleak Midwinter” e “Midnight Clear” cercano di nuovo l'effetto-chiesa senza disturbare ma annoiando assai, e le ormai insopportabili “White Christmas” e “Silent Night” sfigurano quanto basta sotto una tiratissima pelle sintetica. Il tutto a dimostrazione difficilmente confutabile di come “Snow Globe” sia figlio, con tutta probabilità, dell'ennesima mera e superflua operazione discografica. Di quelle, continuiamo a dirlo, di cui da tempo si farebbe ben volentieri a meno, ma alle quali etichette, artisti o chi per loro sembrano davvero non riuscire a rinunciare.

14/12/2013

Tracklist

  1. Bells Of Love (Isabelle's Of Love)
  2. Gaudete
  3. Make It Wonderful
  4. Sleep Quietly
  5. Silent Night
  6. Loving Man
  7. The Christmas Song
  8. Bleak Midwinter
  9. Blood On The Snow
  10. There'll Be No Tomorrow
  11. Midnight Clear
  12. White Christmas
  13. Silver Ball


Erasure sul web