Julian Lynch

Lines

2013 (Underwater Peoples)
avant-psych

Lo sconfinamento new age era forse ampiamente pronosticabile (una vera delusione, in questo senso) negli andirivieni artistici di Julian Lynch, l’etnomusicologo che tenta di mettere una scienza in musica – o che, più probabilmente, mischia gli estratti retroculturali che gli capitano sotto mano con la musica che invece ascolta per diletto.

“Lines” è infatti una raccolta di suggestioni chitarristiche, se non di generici strumenti a corda, di fiati e zufoli ammalianti, di nebbie infarcite di rumori, nell’intento di creare un mantra senza parole, una preghiera atea, un vuoto mugugno diretto alle proprie velleità.
Si va così dalla più tradizionale, il pensoso roots acustico di “North Line”, agli spasmi sixties di “Onions”. Ma non si vuole qui rovinarvi la sorpresa...

Difficile dire, spesso, se non si stiano semplicemente accondiscendendo le blande masturbazioni mentali di un presunto genietto: la dedica finale è agli adoratori, sempre e comunque, dell'"avanguardia", anche quando è vacua e inoffensiva.

06/04/2013

Tracklist

  1. Going
  2. Carios kelleyi I
  3. Horse Chestnut
  4. Yawning
  5. Lines
  6. North Line
  7. Carios kelleyi II
  8. Gloves
  9. Onions
  10. Shadow

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