Parquet Courts

Tally All The Things That You Broke

2013 (What's Your Rupture?)
garage-rock, post-punk

Brooklyn è il posto nel mondo con la maggiore concentrazione di nuove band dannatamente interessanti. Magari non tutti i componenti sono newyorkesi, ma Brooklyn è il luogo dove le cose accadono, soprattutto in campo musicale. Uno dei più brillanti esempi degli ultimi tempi è dato dall’esplosione dei Parquet Courts, composti per tre quarti da texani trapiantati proprio nella Big Apple.
Originari di Denton, iniziarono il proprio percorso artistico nel 2011, e già entro lo stesso anno i risultati delle prime prove vennero fissati in una cassetta autoprodotta a tiratura limitata, “American Specialties”, che diventerà un oggetto di culto per i fan presenti e futuri.

Oltre a suonare una bella mistura di garage-rock e post-punk, i quattro si divertono ad assemblare dei mix-tape che divulgano attraverso il proprio blog. Uno di questi, intitolato “By Who Power?”, aveva l’intento di fissare lo spettro delle influenze del gruppo.
Ma è con “Light Up Gold” che i Parquet Courts diventano rapidamente uno degli argomenti più caldi per chi ama seguire le migliori band emergenti. Un disco che li catapulta nello scomodo ruolo di next big thing, ruolo che il quartetto saprà sfruttare a pieno.

Dopo essersi guadagnati recensioni favorevoli e aver portato a termine il canonico giro di concerti, i quattro rientrano in studio per lavorare ai brani che dovranno proiettare la band ancora più in alto. Da tre distinte session di registrazione verrà fuori il materiale per “Sunbathing Animal”, ma intanto, cammin facendo, i Parquet Courts decidono di fissare cinque nuove composizioni nell’Ep “Tally All The Things That You Broke”.
E’ il ponte ideale fra quello che la band era stata sinora e quello che sarà in futuro, all’interno del quale brani brevi e concisi si alternano (e questa è la vera novità) a digressioni più strutturate e free form, che sfociano nell’inaspettato noise-funk racchiuso negli oltre sette minuti della conclusiva “He’s Seeing Paths”.

I Parquet Courts confermano di essere dei maestri nel frullare assieme Fall, Wire (soprattutto quelli dell'epocale "Pink Flag") e Minutemen, riuscendo a fondere la New York proto-punk dei Velvet Underground con quella alt-noise dei primi Sonic Youth, sintesi particolarmente riuscita nelle prime due tracce, “You’ve Got Me Wonderin’ Now” e ”Descend (The Way)”, le quali risulteranno le favorite dei fan della prima ora.
A tratti, in maniera apparentemente casuale, sgorgano sprazzi di miracolosa melodia, ma sono le rincorse fra le due chitare, spesso dissonanti, a essere la chiave di volta del progetto, sorrette da una sezione ritmica solida e lineare, indispensabile a conferire stabilità a costruzioni che altrimenti sarebbero sul punto di collassare da un momento all’altro.

Anche grazie a “Tally”, i Parquet Courts si stanno costruendo la fama di cult band, oltrepassando i confini degli Stati Uniti.
Ulteriori e ancor più clamorose, conferme arriveranno dal successivo “Sunbathing Animal”, ideato e partorito durante le stesse iper-prolifiche session di registrazione, ma questa sarà un’altra storia…

17/08/2014

Tracklist

  1. You’ve Got Me Wonderin’ Now
  2. Descend (The Way)
  3. The More It Works
  4. Fall On Yr Face
  5. He’s Seeing Paths

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