Senking

Capsize Recovery

2013 (Raster-Noton)
abstract-techno
4.5

Grischa Lichtenberger, Pixel e poi, in ultima, Frank Bretschneider. Non si può certo dire che negli ultimi mesi gli alfieri di casa Raster-Noton si siano mostrati in forma smagliante. Con il nominare l'etichetta non ci si riferisce al suo intero catalogo, ma piuttosto a quell'estetica sonora per la quale lo stesso è divenuto famoso, con la quale è nato e cresciuto sviluppandosi prima di aprirsi a numerose altre strade.
"Abstract-techno", l'abbiamo sentita definire, benché di fatto sia un'evoluzione ritmica di glitch e harsh-noise, incastonate in un impianto minimale e austero. Un sound che si è fatto standard rappresentando una visione futurista e innovativa dell'universo techno, ma che nell'ultimo periodo pare essersi fossilizzato non riuscendo a trovare, per mano di gran parte dei suoi alfieri, alcuna nuova declinazione.

E così, dopo i fallimenti elencati in precedenza, ecco tornare alla carica un altro nome tutelare della storia Raster-Noton, quel Jens Massel che ha da sempre rappresentato il lato morbido, vellutato e malleabile del mondo abstract, nonché il più legato a certi stilemi propri dell'Idm dei primi Novanta. Il suo è a dire il vero un passo falso inatteso, considerato come fino ad oggi avesse sbagliato davvero ben poco, mantenendo un livello qualitativo elevatissimo per lo meno in tutte le uscite a nome Senking.
E invece, “Capsize Recovery” gode dei medesimi difetti di cui erano propri gli ultimi parti dei nomi sopra citati: staticità, mancanza di un'anima, una qualsiasi scintilla, di sostanza attorno a una forma già piuttosto precaria, di un elemento qualsiasi che vada oltre il “compitino al minimo indispensabile svolto pure con poca voglia”. Il tutto con l'inevitabile conseguenza di sfociare in un ascolto che vede la noia come protagonista unica e indiscussa.

Un polpettone mal riscaldato di ritmi ipnotici, ambiance sinistra e riverberi nel vuoto: questo il contenuto del disco diviso per otto indistinguibili brani, fra i quali si salva solo il lungo amalgamo di scie luminose di “Tiefenstop” e il martellante finale di “Enduro Bones”, unico brano in grado di sfoggiare una linfa vitale sotto forma del più classico e sfavillante 4/4 di grancassa. Per il resto, la melma è unica e difficilmente divisibile: in “Cornered” essa si manifesta fra spruzzi acidi e gracidii in un vuoto irrimediabilmente desolante, riprodotto in maniera ancor più inconsistente nel collage di sample dell'iniziale “Chainsawfish” e nel trip-hop strumentale di “Nightbeach”.
Alle lacune creative si unisce un'ancor meno perdonabile mancanza di originalità nella scelta dei suoni, scontata quando non dilettantesca, il cui fondo viene toccato nell'imbarazzante fischiettio sinistro à-la-UFO di “Shading”. Più dignitose ma totalmente prive di mordente sono infine lo sforzo dub della title track e “Murders”, esercizio di stile per la banca dati sempre più arida e attempata di un laptop lento e difettoso.

E vien da chiedersi, in fondo, che necessità ci fosse, per Massel ora come per Bretschneider qualche mese fa, di pubblicare lavori così forzati e privi di ispirazione. Perché in fin dei conti stiamo parlando di nomi che hanno fatto, a fianco di quello della loro label, la storia di un decennio prospero e fiorente per l'elettronica sperimentale, le cui innovazioni non possono e non potranno finire mai nel dimenticatoio. Il disappunto è notevole per chi ha amato le sinfonie macchinali di questi musicisti in grado un tempo di scolpire diamanti a suon di raggi laser, rendendoli meravigliosamente taglienti e affilati, unendo la sperimentazione più pura ed estrema ai nodi ritmici della frenesia.
Per chi ha amato il futurismo techno che Raster-Noton ha continuato a rappresentare, per chi si meraviglia di come i soli Alva Noto e Ryoji Ikeda riescano ancora a mantenere intatto il loro stile continuando a partorire opere ben più che degne dei loro nomi. Mentre coloro che fino a non meno di 3-4 anni fa li affiancavano si perdono insistendo nel proseguire su strade il cui fondo cieco è stato oltrepassato da tempo. Decisamente troppo tempo.

12/09/2013

Tracklist

  1. Chainsawfish
  2. Shading
  3. Cornered
  4. Capsize Recovery
  5. Tiefenstop
  6. Nightbeach
  7. Murders
  8. Enduro Bones

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