Witxes

A Fabric Of Beliefs

2013 (Denovali)
dark atmospheric music

Da tre anni a questa parte, Maxime Vavasseur delizia i palati degli amanti dell'elettronica atmosferica alla ricerca di gusti nuovi e delle più disparate associazioni sonore. Potrebbe riassumersi così l'attività di Witxes, progetto in verità non troppo considerato dalla critica settoriale, che ha spalmato su tre Lp - quest'ultimo compreso – una serie di esplorazioni dai mille volti e dai numerosi scenari possibili. Se l'autoprodotto “Scrawls #1” sembrava infatti proiettarlo nelle terre di un ambient a tinte vivaci e brillanti, già il successivo “Sorcery/Geography” iniziava a circondare quel mondo in un mix di ambientazioni cinematografiche ed effusioni elettro-acustiche.

“A Fabric Of Beliefs” segna l'approdo di Vavasseur presso il catalogo Denovali, che sta vivendo in questo 2013 una delle sue annate più prolifiche e ricche di sorprese, con una cascata di titoli eccelsi concentrati negli ultimi mesi e che ha pure ristampato di recente il suo predecessore. Trattasi anche dell'album in cui il marchio Witxes raggiunge la sua vetta, grazie a una formula sonora ormai matura e lanciata verso mondi sempre più incontaminati. Siamo di fronte questa volta a una scultura che mescola gli stili e le ambientazioni più disparate, mantenendo come unico trait d'union l'elevatissima tensione dinamica e la tendenza a un'evocazione di stampo quasi cinematografico, nonché una certa oscurità che pervade tutti i soundscape. Non siamo distanti dai territori di un Jasper TX rinvigorito e oscurato, né da quelli – per rientrare in casa Denovali – dell'ultimo Terminal Sound System.

Una suite in piena regola introduce questa sorta di monumento sonico: “Through Abraxas” sposa le architetture vibranti di Tim Hecker nella sua prima parte, per poi esplorare il suolo lunare nella seconda e far risuonare una chitarra nello spazio aperto, fino ad esplodere in un post-rock tribale e scatenato nell'epico crescendo della terza. Quest'ouverture da capogiro basterebbe già a far capire la varietà incredibile del disco, ma la tavolozza del francese si espande senza porsi limiti: la coppia “The Breach”-”The Visited” torna a passeggiare per il cosmo mirando stavolta a chiaroscuri da trip elettronico, mentre “The Turned” cerca e trova il contatto con gli Emeralds più oscuri.
“The Strands” sconvolge la scenografia abbandonando l'elettronica in favore di un mix cameristico di chitarre, pianoforte e percussioni, mentre “The Apparel” si inabissa in un sottobosco rituale e “The Weavers” amalgama in corpose montagne le armoniche di una treated guitar. Il massimo del coraggio Witxes lo dimostra però nel notturno di “The Pilgrim”, immersione in un humus di field recordings, synth line astrali e percussioni in tempi dispari a incorniciare il sassofono di Pierre-Loup Mollard. La distesa che chiude si divide invece fra il passaggio cantautorale in puro drone-folk per voce e chitarra di “The Word” e l'abbandono catartico della dolce “The Moonlit Passage”.

E alla fine, risulta davvero difficile dare un nome alla variegatissima miscela che il disco presenta. La sua capacità di svariare tra mondi diversi senza il minimo calo, di creare con naturalezza un filo conduttore fra gli stessi, di esplorare con personalità orizzonti incontaminati e di guidare in un autentico viaggio dal primo all'ultimo minuto ne fanno il suo disco più riuscito, confermando il talento già riscontrato in precedenza nel suo autore. Per Vavasseur e Witxes è un'autentica consacrazione, della quale si attende ora con interesse il seguito, previsto già per l'anno prossimo.

11/07/2013

Tracklist

  1. Through Abraxas 1
  2. Through Abraxas 2
  3. Through Abraxas 3
  4. The Strands
  5. The Apparel
  6. The Breach
  7. The Visited
  8. The Weavers
  9. The Pilgrim
  10. The Turned
  11. The Words
  12. The Moonlit Passage

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