Alio Die

Sitar Meditations

2014 (Hic Sunt Leones)
dark-ambient

L'utilizzo di strumenti acustici, su tutti lo zither, è una delle costanti sonore caratteristiche della musica di Alio Die. Soprattutto nella produzione del secondo decennio della sua carriera, questi hanno rappresentato un mezzo espressivo di importanza quasi pari a quella ricoperta da tastiere e loop, da sempre i due elementi fondamentali del suo vastissimo soundworld. Si tratta in molti casi di strumenti divenuti celebri con il ripescaggio etnico (e dunque nell'ambito della world music), che nei lavori del veterano italiano sono invece stati elevati a componenti liriche, io narranti in dialoghi tra interiorità spirituale e Natura incontaminata.

Non sorprende dunque che il Nostro sia uscito l'anno scorso con questo gioiello interamente costruito con uno strumento a corde: stavolta si tratta del ben più noto sitar, che assume in maniera totale e definitiva il ruolo di voce-guida. Già meno scontato, benché suggerito chiaramente dal titolo, è invece il “cammino” di questi undici paesaggi, che si sviluppano come step di un percorso di ricerca esclusivamente interiore. Salta dunque, qui, la tipica forma dialogica della spiritualità racchiusa nella musica di Alio Die, che si estranea stavolta da ogni contatto con l'esterno e si priva di conseguenza di ogni sua possibile rappresentazione sonora.

Nessun legame con la Natura, nessun confronto fra lo Spirito e qualsiasi elemento al di fuori di sé stesso, nessuna forma di sacralità o esoterismo. Persino i brani, tra di loro, non portano stavolta alla generazione di nessuna immagine, nessuna forma di traduzione. Esattamente come nelle meditazioni dell'amico Aglaia, qui l'io (spirituale) viaggia esclusivamente dentro sé stesso. L'immersione iniziale di “A Place Beyond” ci presenta il soggetto/oggetto diluendo il suo tratteggio con note sparse e arpeggi del sitar, prima che questi ultimi prendano il sopravvento nella più concreta “Paintwater Vibrancy” e nell'inquieta “Deviant Whirling”.

Momenti di intensa esperienza si alternano a fasi più votate alla riflessione. Un'aura di mistero sembra circondare i primi, come nelle forme circolari di “Outcast Whales” e nella velata angoscia di “Necromancer Act I”, ma anche nella più serena e (apparentemente) rilassata “Primroses Invocatio”. Mentre le seconde, che costituiscono quasi esclusivamente la seconda metà del disco, si traducono in complesse prese di coscienza dei propri vuoti come “Absence In Bardo” o “Periphery Of Shadows” o in distensioni contemplative come “Lighthearted Expansion” e “Oblique Syncronicity”. Anche in questo suo lato più ermetico e meditativo, Alio Die si conferma maestro.

23/01/2015

Tracklist

  1. A Place Beyond
  2. Paintwater Vibrancy
  3. Outcast Whales
  4. Primroses Invocatio
  5. Necromancer Act I
  6. Deviant Whirling
  7. Absence In Bardo
  8. Oblique Synchronicity
  9. Lighthearted Expansion
  10. Periphery Of Shadows
  11. Wagon Train Appearance

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