Avevano annunciato la collaborazione niente popò di meno che di Bjork per “Niggas On The Moon: The Powers That B Disc 1”, ma si sa… i Death Grips sono dei mattacchioni e, appena reso disponibile, il disco rivela che dell’artista islandese ci sono soltanto sample, niente più, niente meno. La stessa Bjork, del resto, attraverso la sua pagina Facebook ha voluto precisare che, al massimo, lei era diventata “found object” per gli amici californiani…
E fin qui, le chiacchiere. Ma la musica? Ancora più sintetica, astratta e, ahimè!, dispersiva di quella ascoltata su “Government Plates”.
Insomma, se volete l’hip-hop del disorientamento e della manipolazione spinta elevata a sistema, accomodatevi pure, “Up My Sleeves” v'indicherà dove sedervi e vi consiglierà cosa abbinare con cosa… Ma, fermi tutti! Nel titolo c’è scritto: "Disc 1". Ebbene, questa è soltanto la prima parte di un disco doppio. La seconda, “Jenny Death: The Powers That B Disc 2”, sarà disponibile nei prossimi mesi, ovviamente sempre aggratis e fanculo le major, fanculo tutti!
Però, ecco, se MC Ride e Flatlander, invece di continuare a combattere contro i mulini a vento, pensassero a fare meno dischi, magari di qualità, saremmo tutti più contenti. Sì, perché, gira e rigira, da quando i Nostri hanno litigato con la Epic/Sony BMG Records, non hanno fatto altro che abbassare la qualità media delle loro produzioni. Ok, con “Government Plates” qualche barlume di speranza sembrava intravedersi in fondo al tunnel, ma oggi mi rendo conto che la speranza non sempre è una buona cosa. Prendete “Billy Not Really”: disorientante, vero? Ma quanta noia! Prendete “Say Hey Kid”, che fa leva su un connubio di poliritmie e defaticamenti svogliati: no, dai!, non si può andare avanti così!
Altrove, penso a “Black Quarterback” e “Fuck Me Out”, un ossessivo gioco di contrappunti e di sfasamenti timbrici, puntellato con guizzi percussivi, dà l’impressione di essere intrappolati in un videogame ormai irrimediabilmente impallato o, come accade in “Have A Sad Cum”, nel bel mezzo di un’allucinazione digitale. E i sample, quei maledetti sample! Vi sfido a non prendere a calci lo stereo dopo la doppietta “Voila” / “Big Dipper”!
Insomma, quello che una volta era un hip-hop sperimentale ed esplosivo, oggi non è nient’altro che un giochino manierista che non fa paura a nessuno. Figurarsi alle major!
15/06/2014