Esce finalmente la testimonianza del tour che i due giganti del progressive hanno tenuto negli Usa nel 2010. La formula qui proposta è davvero azzeccata ed è la stessa che il solo Lake approfondisce nel tour di “Songs Of A Lifetime”, che ha riscosso notevole successo sia di pubblico che di critica anche qui in Italia un paio di anni fa.
Come nucleo compositivo e creativo di Emerson, Lake & Palmer, i due erano abituati a esibirsi davanti a immense platee, stadi pieni. Dopo anni di assenza, anche a seguito di un non eccelso rapporto personale, Keith e Greg tornano addirittura a scrivere assieme (imminente un "Worlds vol. III", per la rinata Manticore), per una serie di serate intime, in piccoli teatri o club, dove Lake & Emerson, aiutati da qualche backing track, ripercorrono tra aneddoti e canzoni la storia della loro folgorante carriera attraverso citazioni, aneddoti, ricordi ricchi di humour (Lake è davvero simpaticissimo) interagendo con il pubblico addirittura in lunghi spazi nei quali i due rispondono domande del pubblico.
Mentre Keith Emerson, grande compositore, sperimentatore e sublime musicista sembra un po' "frenato" dalla grave malattia che gli ha menomato irreversibilmente la mano destra (un overuse ha generato una chiusura delle ultime tre dita, dopo che aveva perso quasi completamente la sensibilità), Greg Lake, sebbene appesantito da qualche chilo di troppo, appare più in forma che mai. La sua voce, una delle migliori mai espresse dalla musica pop, è cambiata rispetto a quando aveva poco più di vent'anni. Più bassa e profonda, potente e tuonante. Chitarrista impressionante (specie sull'inseparabile Gibson j200), bassista seminale e intelligente, produttore visionario e frontman insostituibile sia per i King Crimson, da lui fondati con Bob Fripp, Ian McDonald, Peter Sinfield e Michael Giles, che ovviamente per Emerson, Lake & Palmer.
Greg regala una “I Talk To The Wind” dal primo album dei suoi King Crimson, eseguita con intensa e sincera emozione. Poi “Tarkus”, “Bitches Crystal”, “Take A Pebble”, “Lucky Man” e tanti altri brani che non solo hanno segnato la storia della musica rock, ma hanno saputo spingere verso i confini del genere: non dimentichiamoo che a Lake, che era produttore sia dei King Crimson che poi di Elp, molti attribuiscono un ruolo primario nella definizione, se non nella creazione, della semantica del progressive; così diverso da tutto il resto del rock il quale, in maniera più o meno diretta, trae la sua origine dalla musica americana, soprattutto il blues. Il prog, invece, traeva ispirazione dalla musica colta europea, classica in special modo, e dal folk. Armonie complesse e ricche, tempi mutevoli e spesso composti.
Purtroppo, durante questo breve tour americano, vecchi dissapori sono riemersi prepotentemente, uniti alla instabilità psicofisica di Keith. Pertanto questo notevole live, che a breve sarà disponibile anche in una lussuosissima versione in vinile ri-prodotta dallo stesso Greg Lake qui in Italia, agli studi Elfo di Tavernago, segna probabilmente l’ultimo grandioso capitolo di una saga lunga oltre trent’anni. La classe non è acqua, e si sente!
11/10/2014