Emerson Lake & Palmer

Emerson Lake & Palmer

I virtuosi del rock barocco

Nati dalle ceneri dei Nice, Emerson Lake & Palmer hanno dato vita a una delle saghe più suggestive e al contempo controverse del rock progressivo. Tra sinceri slanci sinfonici e virtuosismi acrobatici

di David Pezzi

I primissimi germi degli ELP vanno rintracciati nel lontano 1969, quando i Nice (con Keith Emerson alle tastiere) e i King Crimson (in cui milita come bassista e cantante Greg Lake) si esibiscono insieme in alcuni show.
I Nice hanno già avuto numerosi hit, ma sono conosciuti più per i loro spettacoli selvaggi, una vetrina per Keith Emerson, considerato un mago della tastiera e chiamato da un giornalista "il Jimi Hendrix dell'organo Hammond". I King Crimson sono esplosi letteralmente dal nulla, movendosi in un paio di mesi dall'oscurità dei club allo status di star. L'album di debutto della band, "In The Court Of The Crimson King", aveva ottenuto un notevole successo in Inghilterra, Europa e America.

Keith Emerson (2 novembre 1944, Todmorden, Lancashire) comincia a suonare il piano all'età di 4 anni. Prende le prime lezioni a otto anni e a quattordici anni già suona nelle sale da ballo e nelle sale di bingo, e accompagna le lezioni di ballo di una sua zia. Debutta a 19 anni con il cantante britannico di rhythm & blues Gary Farr e i suoi T-Bones, insieme ai quali gira Germania, Francia e Gran Bretagna.
Inizialmente Emerson è influenzato da grandi jazzisti come Fats Walzer, Art Tatum, Wynton Kelly, Oscar Peterson e Jack McDuff; anche grandi compositori classici diventano fondamentali per la sua crescita artistica: Bach, Copland, Rachmaninov e Bartok su tutti. Nel 1965 fonda (con alcuni musicisti in seguito confluiti negli Spooky Tooth) il gruppo The VIPs, nell'agosto 1967 entra a far parte della band di supporto del cantante soul statunitense P.P. Arnold e nell'ottobre dello stesso anno fonda i Nice. Con questi ultimi per la prima volta le tastiere diventano il punto focale di una rock-band togliendo alla chitarra il suo tradizionale ruolo di protagonista.
Greg Lake (1948, Bournemouth, Gran Bretagna) milita nei Gods e, in seguito, nei King Crimson.

I Nice e i King Crimson si incrociano in un paio di occasioni: la prima il 10 agosto 1969 al Jazz & Blues Pop Festival di Plumton e la seconda il 17 ottobre dello stesso anno alla Fairfield Hall di Croydon, in occasione della prima della "Five Bridges Suite" dei Nice.
Riguardo al suo primo incontro con Keith Emerson, Greg Lake racconta: "Eravamo al Fillmore West di San Francisco. I King Crimson stavano cominciando a disintegrarsi, Ian e Mike non volevano proseguire il tour e stavano facendo pressioni sul resto della band. Così sul palco, al soundcheck, incontrai Keith: stava suonando qualcosa al piano. Non ricordo cosa fosse, un brano jazz. Mi sono avvicinato e ho suonato con lui".
Keith Emerson conferma: "Greg eseguì una linea di basso mentre io suonavo il piano e. Zap! Era fatta!". Greg Lake continua: "Così dopo il soundcheck avemmo la consapevolezza che potevamo fare qualcosa di grande insieme. Il suo manager, Tony Stratton-Smith, venne da me e disse 'Possiamo parlare di qualcosa di personale?' 'Certo' Dissi io, poiché non avevo nessuna intenzione di continuare con i Crimson. Keith era preso dalla musica classica, e io anche, in qualche modo. Lui era un tastierista e io un cantante. Era una situazione di bisogno reciproco. Questo fu l'embrione della situazione e poi ovviamente completammo la band con Carl Palmer".

L'ultima esibizione dei King Crimson "originali" ha luogo il 16 dicembre, dopodiché la band torna in Inghilterra. Hanno però ancora degli obblighi contrattuali e Fripp cerca disperatamente di riformare i King Crimson con Greg Lake ancora in prima linea.
Ricorda ancora Lake: "Bob voleva che io restassi con la band e che mettessimo insieme una nuova formazione, ma io non ero per niente entusiasta dell'idea. Avevo già in mente di lavorare con Keith Emerson, ma accettai di aiutarlo a terminare il secondo disco".
Un tour programmato per gennaio e febbraio viene cancellato per l'indisponibilità di McDonald e Giles, così Fripp e Lake tornano in studio utilizzando altri musicisti. L'album viene chiamato "In The Wake Of Poseidon" e vede Lake cantare in tre brani; Michael Giles e il fratello Peter Giles figurano tra i collaboratori, oltre al cantante Gordon Haskell, al pianista jazz Keith Tippet e al sassofonista Mel Collins, un session-man che negli anni 70 ha davvero suonato con tutti. L'album esce nel marzo del 1970 e poche settimane dopo, il 4 aprile, il New Musical Express pubblica il titolo "Keith Emerson e Greg lake formano un nuovo gruppo".

Dall'improvvisata jam del Fillmore, Lake ed Emerson non avevano più suonato insieme fino alle audizioni per trovare un batterista, nell'aprile del 1970. Vengono ascoltati e presi in considerazione diversi batteristi, tra cui Jon Hiseman dei Coliseum, Ginger Baker dei Cream e Mitch Mitchell dei Jimi Hendrix Experience. Quest'ultimo, nel cui potenziale Lake ed Emerson credono molto, è seriamente intenzionato ad aggiungere Jimi Hendrix alla formazione, sebbene Emerson voglia restare fedele alla sua idea di band basata su tastiere-basso-batteria.
Lake: "Sì, questa storia ha in effetti un fondo di verità. Mitch Mitchell aveva parlato a Jimi di noi e lui aveva intenzione di esplorare l'idea. Anche dopo che Mitchell era uscito di scena e noi avevamo stabilizzato la formazione con Carl, l'idea di lavorare insieme andò avanti. Volevamo andare insieme in tour tra agosto e settembre del 1970, ma lui morì prima che potessimo farlo."

Il nome di Carl Palmer (1947, Birmingham, Gran Bretagna) viene suggerito dal manager dei Cream, Robert Stigwood; Palmer ha solo 20 anni, ma ha già suonato con gli Atomic Rooster, Arthur Brown e Chris Farlowe.
"Keith e io cominciavamo a disperare di riuscire a trovare il batterista giusto" - continua Lake - "Stavamo per andare in America per sentirne altri, ma appena abbiamo sentito Carl suonare abbiamo subito capito che avevamo trovato il tipo giusto. La chimica era perfetta: gli ELP erano nati".

Le prime session del nuovo gruppo avvengono agli Island Studios di Londra in giugno. "21st Century Schizoid Man" dei King Crimson viene provata ma subito scartata, mentre alcuni brani dei Nice - tra cui "Rondo" e "West Side Story's America" - rimangono. "Take A Pebble" è la prima canzone originale scritta e registrata dagli ELP. Lake la sviluppa da una linea di chitarra che aveva scritto molto tempo prima. Le registrazioni ufficiali per l'album cominciano nel luglio del 1970 con Lake alla produzione. "I King Crimson avevano auto-prodotto i loro album" - continua Lake - "E io ero quello che aveva la maggiore esperienza in studio. Inoltre, produrre è una cosa che mi è sempre piaciuta."
Benché comunemente si ritenga che il debutto dal vivo della band sia avvenuto al Festival Pop dell'Isola di Wight il 29 agosto - l'equivalente europeo del festival di Woodstock - , in realtà il loro primo concerto si svolge sei giorni prima alla Plymouth Guildhall, davanti a 3.000 persone. Lo show che ELP portano sul palco all'Isola di Wight è spettacolare. Keith Emerson suona l'organo Hammond, il piano e il sintetizzatore Moog, ma rompe tutte le regole che vogliono il tastierista immobile dietro il suo strumento e, quasi un moderno Jerry Lee Lewis, colpisce il pubblico col suo pirotecnico virtuosismo scenico (in un preciso rituale, sul palco regolarmente "accoltella" il proprio sintetizzatore Moog). Benché il loro primo album non sia ancora uscito e il pubblico non abbia familiarità con la loro musica, il successo è enorme.
La band esegue "Rondo" e "America", dal vecchio repertorio dei Nice, e la prima versione di "Pictures at an Exhibition" di Mussorgsky che diventerà un loro cavallo di battaglia. "Volevamo fare impressione" - dice Emerson - "Era un'idea che mi frullava in testa da tempo, fondere un famoso pezzo di musica classica con della potente musica rock'n'roll".
Sebbene qualche critico, come Chris Welch del Melody Maker, abbia parole di elogio per i primi spettacoli del gruppo, non tutti i media sono favorevoli. John Peel, popolare dj radiofonico, definisce la performance degli ELP all'isola di Wight "un tragico spreco di tempo, talento ed elettricità". Ciononostante la loro esibizione in un festival che vede sul palco Jimi Hendrix, gli Who, i Free e Sly & the Family Stone è una occasione irripetibile d'esordio per una band. Ricorda Palmer: "Suonammo come una tempesta. Il pubblico impazzì quando finimmo".
I tre spendono l'intera estate a scrivere e registrare materiale per il loro album d'esordio. Essendo nati da tre band già popolari, gli ELP divengono uno dei primi "supergruppi" del rock.

Dopo avere suonato in giro per l'Europa da settembre in poi, finalmente il 20 novembre, per la Islands Record, esce il loro primo album intitolato semplicemente Emerson Lake & Palmer, che rimane uno dei più popolari album progressive rock di tutti i tempi.
L'album è composto da tre brani realizzati coralmente dal gruppo e tre gestiti dai singoli componenti: "The Barbarian" è basato su un pezzo di Bartok, "Knife Edge" prende spunto da Janacek e "Lucky Man", una delicata ballata acustica dominata dalla voce di Lake, diventa il primo grande hit della band e resta uno dei brani meno datati di questo disco; i tre pezzi rimanenti sono "Take A Pebble", in cui Lake si prodiga anche alla chitarra acustica, "The Three Fates", un tripudio per le tastiere e il piano di Emerson, e "Tank", in cui Palmer sfodera tutta la sua foga percussiva. Il pubblico resta impressionato dalla straordinaria tecnica strumentale esibita dai tre musicisti, talmente elevata che pare di ascoltare tre solisti che suonano insieme piuttosto che una band dal sound compatto e omogeneo (come per esempio i contemporanei Genesis). La disinvoltura con cui il trio cita passaggi di Bach, Bartok o Beethoven all'interno di lunghi brani dai riff rockeggianti fa un certo scalpore tra i puristi della musica classica e apre di fatto la strada a innumerevoli gruppi-meteora specializzati in simili rifacimenti (citiamo almeno gli Ekseption, dalla Svezia, e i Beggars' Opera).

Il 9 dicembre dello stesso anno la band filma l'esecuzione di Pictures At An Exhibition al Lyceum Theater di Londra, anche se per la sua pubblicazione si dovrà apettare qualche anno.

Agli inizi del 1971 gli ELP cominciano a lavorare al nuovo album. Durante il tour europeo, Emerson ha sviluppato il tema di "Tarkus"e più tardi affermerà di essersi ispirato ad Alberto Ginastera, un compositore argentino molto amato e studiato dal tastierista inglese.

Il secondo album, Tarkus, viene completato nel febbraio 1971, dopo soli sei giorni di registrazioni; esce in giugno e presenta una lunga ambiziosa suite sul lato A (si era ancora nell'era del vinile) e una serie di brani non molto omogenei sul lato B. Il lungo brano che intitola il disco (venti minuti divisi in vari movimenti), è veramente un manifesto del rock progressivo, compresi gli ambiziosi testi di Lake, e permette a Emerson in particolare di sfoderare tutto il suo armamentario di virtuosismi, ben coadiuvato dai colleghi, con un Palmer forse un po' invadente. Il secondo lato presenta un paio di brani piuttosto interessanti, "Bitches Crystal" e "The Only Way", ma è per lo più un riempitivo e si conclude a sorpresa con il rock'n'roll "Are You Ready Eddy?", scritto per il loro tecnico del suono Eddy Offord: un brano di alleggerimento, dopo la massiccia overdose di tastiere roboanti ascoltate finora, che dimostra che gli ELP sono dotati anche di senso dell'umorismo.
Tra l'aprile e il maggio del 1971 gli ELP intraprendono il loro primo tour americano, che riscuote ovunque un largo successo di pubblico, gettando le basi per quello zoccolo duro statunitense che li appoggerà sempre, anche nei momenti del declino e del definitivo appannamento.

Il gruppo inizia subito a lavorare per il nuovo disco, che dovrebbe essere una registrazione live di "Pictures" realizzata alla Newcastle City Hall il 26 marzo 1971. Tuttavia l'etichetta americana della band, l'Atlantic, si rifiuta di pubblicarlo; il manager Stewart Young ricorda: "L'etichetta disse alla band che quel disco era - letteralmente - una massa di merda e che avrebbe distrutto la loro carriera. Noi la pensavamo diversamente e lo pubblicammo in Europa, dove ebbe un enorme successo. In America ne vendettero 50.000 copie di importazione, così un giorno mi telefonò l'Atlantic dicendo che aveva intenzione di pubblicare l'album. Io dissi loro di andare all'inferno. Tre giorni dopo il Presidente della compagnia volò a Londra per cercare di farci cambiare idea, e così l'album uscì anche negli States, dove raggiunse la top 10 e ottenne il disco d'oro".
Al di là delle liriche di Lake, sovrapposte con disinvoltura alla musica di Mussorgsky, la formula degli ELP, dopo soli tre album, comincia a mostrare la corda e a evidenziare chiari segni di stanchezza, dividendo il pubblico in due opposte fazioni: chi ama e difende strenuamente la band, spesso acriticamente e per puro amore di fan, e chi li odia visceralmente e non riesce ad ascoltare neppure un minuto, e da questo momento in poi tale divisione sarà sempre più marcata. A fugare l'impressione di freddezza e di esasperato tecnicismo non bastano né la "intrusa" "Blues Variations" né tantomeno l'inutile versione rock dello "Schiaccianoci" ("The Nutracker") di Tschaikovsky nell'arrangiamento di Kim Fowley ribattezzato "Nutrocker".
Nonostante questo, l'album ha un grande successo commerciale e raggiunge il terzo posto della classifica britannica; la band intraprende un tour che parte dall'Inghilterra e attraversa l'oceano: gli ELP suonano in Usa, Canada e persino al "Mar Y Sol Festival" di Porto Rico, davanti a 30.000 persone. In questi concerti si viene delineando l'imponente mole di tastiere utilizzate sul palco da Emerson: due organi Hammond, un enorme Moog modulare, un piano a coda Bluthner e un clavinet; Palmer non é da meno e il suo set di percussioni, comprendente timpani, xilofoni e un enorme gong, posizionati su una gigantesca base mobile, è valutato in circa 25.000 sterline, per l'epoca una cifra davvero ragguardevole.

Nel luglio del 1972 viene pubblicato il nuovo album, Trilogy, la cui copertina avrebbe dovuto essere realizzata da Salvador Dalì (ma la richiesta del pittore di 50.000 sterline fece naufragare l'idea). L'album raggiunge il numero 2 in Gb e un lusinghiero quinto posto in America; dove anche il singolo contenente "From The Beginning" tocca la top 40. Ormai la formula Elp appare standardizzata e incapace di evolversi, una certa stanchezza e mancanza di ispirazione ormai paiono evidenti anche ai fan più accaniti. L'omaggio ai classici è costituito da un arrangiamento di "Hoedown" di Aaron Copland e da "Abandon's Bolero", in cui Emerson riprende la costruzione armonica e ritmica del celebre "Bolero" di Ravel con una differente melodia.
A proposito di Trilogy, Lake ha affermato: "È stato un album difficile da realizzare perché molto accurato. Ci abbiamo speso un sacco di tempo e un sacco di cure e lo considero uno dei migliori album che abbiamo fatto".

Gli ELP macinano concerti su concerti arrivando anche a suonare in Giappone per sei giorni e collezionando in quell'anno un numero di esibizioni intorno alle 180.
Alla fine del '72 avvengono alcuni cambiamenti per gli ELP. Uno è l'ingresso di Pete Sinfield (King Crimson) come paroliere al fianco di Lake; viene inoltre inaugurata l'etichetta personale degli ELP, la Manticore, nata per garantire alla band un maggiore controllo artistico sui suoi dischi. La Manticore si occuperà anche della pubblicazione di altri artisti, tra cui Pete Sinfield, gli Stray Dog e i nostrani PFM e Banco.

Nel novembre del 1973, contemporaneamente in Europa e America, esce il nuovo album degli ELP, Brain Salad Surgery, il primo per la neonata Manticore Records, caratterizzato dalla bellissima copertina realizzata da H.R. Giger, all'epoca poco famoso ma di lì a poco celeberrimo per la realizzazione delle creature di "Alien". All'epoca della sua uscita, Palmer dichiara alla stampa: "Abbiamo sicuramente speso più tempo ed energie in questo disco che in tutti gli altri che abbiamo fatto finora".
L'album si apre con "Jerusalem", un adattamento di una canzone tradizionale inglese, mentre "Toccata" è una rivisitazione del 4° movimento del Concerto per Piano N° 1 di Ginastera; un aneddoto vuole che Emerson personalmente si sia recato a Ginevra per incontrare il compositore e chiedergli il permesso di utilizzare la sua musica. Emerson era molto nervoso, mentre il compositore ascoltava il nastro con la registrazione del brano, ma alla fine Ginastera, entusiasta, avrebbe detto: "Questo è il modo in cui dovrebbe essere suonata la mia musica!".
I brani che divengono più celebri del disco sono soprattutto la ballata acustica di Lake "Still You Turn Me On" (caratterizzata dal ritornello con un'inopinata chitarra elettrica) e la massiccia suite divisa in tre parti di "Karn Evil 9", con la sua ormai proverbiale frase "Welcome back my friends to the show that never ends", in pratica una summa di tutto quanto sono gli Elp.  
Oltre a ottere il meritato plauso della critica, l'album è un grande successo: raggiunge il numero 2 delle classifiche britanniche e il numero 11 di quelle americane. Per promuoverlo, gli ELP girano gli Usa in tour dal dicembre del 1973 al febbraio del 1974. Ormai l'aspetto scenico dei concerti di Emerson e soci ha assunto proporzioni esagerate: viaggiano con venticinque roadies e trentacinque tonnellate di equipaggiamento, tra cui un avanzato sistema di diffusione sonora quadrifonico, una batteria girevole, un grand piano che viene sollevato a dieci metri d'altezza e volteggia da una parte all'altra del palco e uno speciale sistema di luci con sofisticate apparecchiature laser.

Il 6 aprile gli ELP eseguono il più grande show della loro carriera al California Jam Festival (in cartellone insieme ai Deep Purple) davanti a 350.000 persone. Alla fine dello stesso mese la band torna in Inghilterra dove fa il tutto esaurito all'enorme Wembley Arena.

In agosto, da tutto il materiale registrato in concerto, viene realizzato il monumentale triplo album Welcome Back My Friends To The Show That Never Ends... Ladies And Gentlemen, Emerson, Lake & Palmer che ottiene un enorme successo presso i fan di tutto il mondo e raggiunge la quarta posizione nelle classifiche americane. Nel disco trovano spazio i più grandi classici della band, in versioni concitate che mostrano le loro sottovalutate capacità melodiche e il loro scintillante virtuosismo all'apice della propria espressività. Resterà a tutt'oggi uno dei pochissimi album tripli ad aver raggiunto una posizione così alta.

È tempo per i membri del gruppo di prendersi una pausa durante la quale ognuno lavora a progetti solisti. Viene deciso infatti che ogni membro può realizzare un album solista e che la band non lavorerà insieme per almeno tre anni.

Keith Emerson comincia a lavorare a un ambizioso concerto per piano; Lake scrive insieme a Pete Sinfield alcune canzoni acustiche da registrarsi con una grande orchestra; Palmer comincia a preparare un concerto per percussioni. Tutti questi progetti finiranno per confluire in Works.
Con l'eccezione di alcuni singoli solisti ("I Believe In Father Christma" di Lake, splendida ballata natalizia che tocca il numero 2 in GB, e la strumentale "Honky Tonk Blues" di Emerson, di grande successo in Italia) gli ELP rimangono assenti dalle scene per tutto il 1975 e parte del 1976.
Finalmente, a due anni dalla pubblicazione dell'album live, la band ricomincia a registrare musica: l'ambizioso doppio album Works presenta tre facciate occupate dai lavori solisti dei musicisti e una della band insieme.
"Nessuna band aveva mai fatto niente di simile prima" - ricorda Lake - "Questo ci permise di suonare con altri musicisti e creare della musica solista, e al tempo stesso lavorare a nuovi brani con gli ELP".
L'apice dell'album è rappresentato da una straordinaria rilettura di "Fanfare For The Common Man", brano del compositore Aaron Copland trasformato in una cavalcata tecnologica che inconta i favori del pubblico in Gb, dove raggiunge il numero 2.

Esaudendo un sogno cullato per tutta la vita da Emerson, il nuovo tour della band è accompagnato da un'orchestra sinfonica e da un coro classico per un totale di 75 musicisti scelti tra 1.500 audizioni effettuate in sei città in giro per il mondo. Alla fine l'entourage del tour ammonterà a più di 130 persone, per un costo giornaliero di 20.000 dollari al giorno. Dopo solo due settimane dall'inizio del tour, la situazione finanziaria è tragicamente in passivo: a malincuore orchestra e coro vengono rimandati a casa e la band prosegue il tour come trio.
Gli ELP sono in tour dall'autunno del 1977 al 6 marzo del 1978, quando si tiene lo show finale a New Haven, Connecticut. Dopo il tour, alcuni brani scartati dalle session di Works vengono pubblicati col titolo di Works vol. II, ma l'album scontenta anche i fan più pervicaci e sancisce la prematura fine degli ELP.

Nel 1978 i tre vorrebbero prendersi una lunga pausa per dedicarsi ai rispettivi progetti solisti, ma la Atlantic Records esige che rispettino il contratto e pubblichino un nuovo album di studio. Il trio si reca ai Compass Point Studios alle Bahamas e registra Love Beach, una disomogenea e poco ispirata raccolta di canzoni pubblicata a metà del 1979, che rappresenta la prolungata agonia di un gruppo senza più smalto.
Ricorda Lake: "Dopo 'Love Beach' gli ELP non erano più un gruppo con la voglia di far musica, ma una band che ne aveva avuto abbastanza e che avrebbe voluto fermarsi, ma che non poteva farlo per beghe contrattuali". Ed Emerson: "Eravamo oppressi da preoccupazioni finanziarie quando abbiamo realizzato quell'album. Non credo che i nostri cuori fossero lì".

Gli ELP annunciano il loro scioglimento ufficiale nel dicembre del 1979. A scioglimento avvenuto, escono In Concert (1979) e The Best Of EL&P (1980).

Subito i tre musicisti si dedicano a progetti solisti: Emerson realizza la colonna sonora del film "Inferno" di Dario Argento; Lake scrive canzoni per il suo album e Palmer forma il gruppo PM.

Durante gli anni 80, i tre membri della band conoscono vari gradi di successo artistico e commerciale. Emerson si dedica alle colonne sonore, Lake forma una rock'n'roll band con l'ex-Thin Lizzy Gary Moore e realizza due album solisti piuttosto insipidi, "Greg Lake" (1981) e "Manoeuvres" (1983). Palmer entra negli Asia, un superguppo di progressive-rock con venature hard con Steve Howe (Yes), John Wetton (King Crimson) e Geoff Downes (Buggles, Yes), che conosce un grande successo commerciale.

Nell'estate del 1985 Emerson riceve una telefonata da Jim Lewis, vice-presidente della Polydor, riguardo una possibile reunion degli ELP. Emerson e Lake si incontrano a Londra dopo molti anni per discutere il progetto; contattano Palmer che però è troppo impegnato con gli Asia e si dichiara indisponibile.
Dopo molte audizioni Keith pensa al suo vecchio amico Cozy Powell (1947, Cirencester, Gran Bretagna) (Whitesnake, Jeff Beck Group, Rainbow) e dopo avere suonato insieme i tre decidono di formare un nuovo trio, Emerson Lake & Powell, guada caso ancora ELP!

La band pubblica il primo album nel 1986 e parte per un tour americano dall'agosto all'ottobre dello stesso anno. Nonostante un buon successo, dovuto soprattutto al pubblico affezionato al vecchio rock progressivo, alla fine del tour la band si scioglie.

L'anno seguente, nel 1987, Emerson e Palmer (che ha lasciato gli Asia) si uniscono al chitarrista californiano Robert Barry e formano una band chiamata 3 con cui registrano un pessimo album intitolato "To The Power of Three". Nella primavera del 1988 il gruppo si esibisce in tour in America in teatri e club ma, nonostante il successo dei concerti, il fallimento commerciale del disco decreta la fine anche dei 3.

Nel 1991 Emerson Lake e Palmer vengono contattati per tornare insieme per realizzare la colonna sonora di un film. La pellicola non verrà mai realizzata, ma la band, cavalcando l'onda del revival fiorito all'inizio degli anni Novanta attorno al rock progressivo, farà uscire un nuovo album come ELP, Black Moon, prodotto da Mark Mancina, grande fan del gruppo nonché stimato compositore e musicista. E' un lavoro dignitoso ma sostanzialmente inutile, che riecheggia il sound progressive degli anni Settanta: grandi fraseggi pianistici, vertiginose reinterpretazioni di classici ("Romeo e Giulietta" di Prokofiev), sontuose ballate firmate da Lake e qualche scivolone nella bieca banalità.

Nel 1992 la band torna in tour con un'estenuante serie di concerti durata nove mesi negli Stati Uniti, Europa, Sud America - da cui viene tratto il grintoso ma ridondante album dal vivo Live At The Royal Albert Hall (gennaio 1993) - e nel 1993 si reca a Los Angeles per un nuovo disco. Emerson, tuttavia, comincia ad avere dei problemi coi nervi della mano destra, che lo costringeranno a sottoporsi a un intervento, costringendo il gruppo a realizzare il nuovo album, In The Hot Seat, separatamente e ad assemblarlo poi in studio. L'album uscirà nel 1994 nel disinteresse generale, se non per lo zoccolo duro dei fan "duri-e-puri" disposti ad acquistare e accettare ogni cosa che porti la firma ELP.

I problemi di salute del tastierista obbligano la band a sospendere il tour per poi tornare in concerto nel 1996 in un trionfale tour americano insieme ai vecchi amici Jethro Tull. Dopo ventisei anni è il canto del cigno per una band che ha di fatto aperto nuove porte al rock, rimanendo però accostata agli stessi cliché che ha contribuito a creare, al punto da essere oggi spesso ricordata - in maniera superficiale e frettolosa - come la parte più deleteria del rock progressivo.

Si torna a parlare di loro purtroppo in occasione di un tragico evento: l'11 marzo del 2016 Keith Emerson viene trovato privo di vita nella sua abitazione di Los Angeles. La notizia è diffusa dal sito del batterista Carl Palmer. La polizia di Santa Monica rivelò poi a Billboard che Emerson sarebbe stato trovato morto con una ferita d'arma da fuoco alla testa, ipotizzando che il celebre tastierista si possa essere tolto la vita. 
Passano soltanto pochi mesi ed ecco un'altra perdita dolorosa: il 7 dicembre dello stesso anno viene a mancare anche Greg Lake. Queste le parole del manager Stewart Young, in un messaggio postato sulla pagina Facebook del gruppo: "Ieri, 7 dicembre, ho perso il mio migliore amico, dopo una lunga e ostinata battaglia contro il cancro. Greg Lake rimarrà per sempre nel mio cuore, come è sempre stato". La meravigliosa storia di Emerson Lake & Palmer, ora, può ritenersi davvero finita.

Nel 2021, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’inizio della collaborazione fra Keith Emerson, Greg Lake e Carl Palmer, la BMG assembla Out Of This World: Live (1970-1997), un box contenente le registrazioni di ben cinque concerti tenuti in diversi momenti della loro carriera come trio. Cinque doppi vinili (oppure sette Cd) in parte mai editi prima, con audio restaurato di alta qualità, nuove grafiche e un photobook su carta lucida con rare immagini della band. Una full immersion nella maestosità barocca di una formazione che ha sempre fatto del tecnicismo il proprio punto di forza, ma che sapeva stemperare la magniloquenza delle trame e l’inappuntabile individualismo dei singoli in frangenti di graffiante rock corale.



Contributi di Federico Romagnoli e Claudio Lancia ("Out Of This World: Live 1970-1997")

Emerson Lake & Palmer

Discografia

EMERSON LAKE & PALMER
Emerson Lake & Palmer (Rhino, 1970)

Tarkus (Rhino, 1971)

Pictures At An Exhibition (live, Rhino, 1971)

Trilogy (Rhino, 1972)

Brain Salad Surgery (Manticore/ Atlantic, 1973)

Welcome Back My Friends To The Show That Never Ends (live, Sanctuary, 1974)

Works Vol. 1 (Rhino, 1977)

Works Vol. 2 (Rhino, 1977)

Love Beach (Rhino, 1978)

In Concert (live, Atlantic, 1979)

The Atlantic Years (Atlantic, 1992)

The Best Of ELP (anthology, Rhino, 1980)

Black Moon (Rhino, 1991)

Live At The Royal Albert Hall (live, Victory Music, 1993)

The Return Of The Manticore (Rhino, 1993)

I Believe In Father Christmas (Rhino, 1993)

In The Hot Seat (Victor, 1993)

Then And Now (live, Eagle Entertainment, 1998)

Out Of This World: Live 1970-1997 (box set live, BMG, 2021)
KEITH EMERSON & GREG LAKE
Live From Manticore Hall (Manticore, 2014)
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