Ce ne vuole di fegato per arrivare a intitolare “Presque Tout” una raccolta di composizioni di Francisco López. Per molti il vero erede di Pierre Schaeffer – ma dare conferma a una simile definizione, considerata la capillare influenza dell'intero e mutevole organico del Grm sull'attuale avanguardia accademica e non, sarebbe impossibile – per altri ancora “uno dei musicisti più prolifici della storia”, di sicuro un'istituzione della scena sperimentale contemporanea.
Un artista che nella sua carriera ha affrontato gli ambiti più disparati, spalmando su un'infinità di pubblicazioni una lista altrettanto copiosa ed eterogenea di composizioni. Dal noise al minimalismo, passando per field recording ed ecoacustica: un pedigrée infinito e forse, effettivamente, impossibile da inquadrare nella sua interezza e tanto più da riassumere.
Ad assistere nel comprendere le coordinate del tentativo di sintesi operato dalla Line di Richard Chartier è il sottotitolo del disco, “Quiet Pieces”: il bacino del repertorio di López da cui la tracklist di questo bellissimo documento va a pescare è infatti quello degli studi sull'interazione fra silenzio e forme brade e impercettibili di suono in quella che avrebbe poi assunto, forse impropriamente, la definizione già in voga di non-music.
Una ricerca che ha impegnato e impegna il compositore spagnolo da circa vent'anni a questa parte e la cui influenza sulla contemporaneità sperimentale può esser trovata persino in opere dalla gestazione recentissima (su tutte l'ultimo Bruce Gilbert e quel “Novaya Zemlya” che ha visto la conversione alla sottrazione estrema di un alfiere dell'ambient-drone come Thomas Köner).
“Presque Tout” va a radunare diciassette lavori – quasi tutti senza titolo come da storica tradizione per il compositore iberico – in gran parte pubblicati in edizioni oggi quasi impossibili da reperire, riportando di fatto alla luce gli esperimenti nella loro forma primordiale. Il tutto a prendere la forma di un viaggio alle sorgenti ultime del concetto di suono, liberato da qualsiasi coordinata spaziale e la cui unica temporalità mantenuta è quella dell'ordine cronologico su cui la tracklist è rigorosamente costruita.
Resta giusto un'epoca di partenza, identificata non senza un briciolo di ironia nel “Día anterior a la emergencia de los adultos de magicicada”: anno 1993, prima tappa del percorso di ben quattro anni in anticipo rispetto al suo definitivo sviluppo, rimbombi ancora udibili di un'apocalisse del vuoto di là a venire.
Tra 1997 e 1998, in ordine, i primi “Untitled” dedicati alla tematica procedono nella fase iniziale della ricerca: nei numeri “78” e “86” il suono è pressoché assente, nel “79” un ronzio alieno si infila in una successione di vortici, nell'"85" il soffio vitale si riduce ulteriormente trovando però una costanza inedita. Il poker datato 1999 segna forse il cuore del percorso tutto, dal raggiungimento di una sorta di miopia uditiva nell'”87” ai sussurri mutevoli del “97”, passando per le prime forme di battito amorfo del “93”. Nei suoi cinquantotto minuti, il “91” funge da prima fermata intermedia di riepilogo, condensazione delle idee e base di ri-partenza. Il prosieguo, quasi tutto datato 2001, segna l'approdo al silenzio puro, una sorta di “morte della vita del suono”, la cui unica eccezione sta nei venti minuti del “121”.
Qui si conclude la produzione massiccia, la fase di “semina”: sarebbero dovuti trascorrere anni prima di assistere al primo raccolto, “216” del 2008, una vibrazione sulfurea simile al rumore di un vulcano in eruzione registrato nel punto di massima distanza sensoriale. Risalgono all'anno scorso, invece, le due sintesi definitive con annesso ritorno al suono: quello di bassi in riverbero nel vuoto in “309”, che per la prima volta arrivano ai timpani anche senza il silenzio assoluto, e quella più calligrafica della durata di ben tre ore in “313”, di fatto una “91” estesa e aggiornata. Una perfetta chiusura di un lungo e laborioso tentativo di raggiungere la terra di mezzo fra silenzio e suono, nonché di uno dei percorsi più influenti ed estremi mai affrontati a riguardo. Un viaggio che rappresenta l'imprescindibile base di partenza per chiunque oggi si approcci a ricercare in quel medesimo universo.
05/03/2014