Esce su Castle Face Records, l’etichetta gestita da John Dwyer dei Thee Oh Sees, questo debutto dei Pow!, trio di San Francisco artefice di un suono sospeso tra garage-rock, new wave deviata e pruriti spazialoidi.
I manifesti potrebbero, in tal senso, essere “Hope Dealers” e “Vertical Slum”, brani caratterizzati da una certa, oscura circolarità e da un alieno sentore di stratosfera. In “Sugi Walks”, invece, la Raplh Records mostra di non essere arrivata sulla terra per puro caso, senza un messaggio da consegnare agli umani. I Pow!, insomma, sono piccoli scienziati di un’arte passatista, incapace di pensare al futuro perché troppo impegnati a rovistare nell’ultimo cesto di vinili usati. Adorano i synth analogici, stravedono per i film e i fumetti di fantascienza, per cui inutile meravigliarsi dinanzi a tracce pulsanti ed elastiche, ma profondamente su-di-giri, come “66” o “Switchboard Scientists”.
Così come ovvia, a questo punto, apparirà la filiazione Chrome (ma quelli degli inizi degli anni Ottanta) della title track e la filigrana The Fall che, da cima a fondo, percorre “@ The Station”.
Se, poi, vi va di ascoltare una ballata, sappiate che “Shoes (Pleh)” potrebbe fare al caso vostro.
E col motorik interstellare di “Fire Hose” (serio candidato per la palma di brano più figo del lotto!) si completa il quadro di un disco che non inventa nulla, ma che si ascolta con vivo piacere.
(21/02/2014)