Una certa vanità, una certa posa risulta dall’esordio Slumberland dei Proper Ornaments, vezzosamente aggrappati al mito dei Velvet Underground per mascherare la solita sciatteria di fondo, nella scrittura e nell’arrangiamento (“Step Into The Cold”).
Per giunta “Wooden Head” è un dispaccio di ben quattordici canzoncine abbozzate e derivative, che affettano alternativamente noia urbana (“Sun”, che sembra fatta da un Mikal Cronin adolescente a Londra) e ozio balneare (“Tire Me Out”) in egual misura.
Viene da chiedersi per quale motivo in effetti valga la pena sorbirsi questo volubile capriccio chitarristico, buon sottofondo per qualche distratto ritrovo serale, al massimo. Motivo specifico non c’è; rimane solo da constatare che anche nella musica indipendente più “giovane” c’è qualcuno che vive di rendita su mitologie stantie quanto vecchi rotocalchi.
20/07/2014