Il siciliano Salvatore Sciarrino (1947) è senza ombra di dubbio uno dei più illustri e originali compositori italiani del secondo dopoguerra, insieme al fiorentino Sylvano Bussotti (1931), due grandi musicisti di cui possiamo andare sinceramente fieri. Esattamente come Bussotti, anche Sciarrino è riuscito a sviluppare un discorso stilistico completamente autoctono e personale, sovente illuminato da lampi di autentico genio musicale.
Il suo melodramma "Lohengrin" (1982), dove parodizza l'omonima opera di Wagner, riducendola sardonicamente a un gioco di maschere, o la "piece" per piano e orchestra "Un'immagine di Arpocrate" (1979) rimangono delle pietre miliari della moderna musica contemporanea.
Questo nuovo cd su Stradivarius raccoglie due suoi capolavori, "Cantare Con Silenzio" (1999) e "Berceuse" (1967), più la recente composizione "Libro Notturno delle Voci" (2009). Le registrazioni sono state effettuate dal vivo a Tokyo e a Roma (la registrazione di "Berceuse" è la prima mondiale in assoluto) e la direzione è stata affidata all'ottimo Marco Angius.
"Cantare Con Silenzio", per coro di sei elementi, flauto, percussioni ed elettronica, dimostra che ancora oggi la creatività del maestro palermitano non si è assolutamente sopita, sapendo esplorare nuovi territori con elementi sempre inediti. Nella composizione, divisa in cinque sezioni, vengono utilizzati dei testi di Michel Serres, Edgard Gunzig e Isabelle Stengers. "Omaggio a Michel Serres" è una cantata atonale, in cui musica gestuale e informale formano un insieme di grande suggestione. "Intermedio. L'orologio di Bergson" è in sostanza un pezzo virtuosistico per solo flauto (suonato magnificamente da Mario Caroli). Un accurato uso degli armonici e la sua personale estetica del suono (tendente a "sottrazione") confluiscono in "Immobile". Il mottetto per voci miste "Senza titolo" conduce direttamente a "Con furia", dove il climax raggiunge il suo massimo.
Il poema sinfonico "Berceuse" è il primo lavoro maturo di Sciarrino, dove vengono messe in luce le sue notevoli doti compositive, nonostante i debiti verso la musica informale di Aldo Clementi e della musica orchestrale di Stockhausen siano fin troppo evidenti. "Libro Notturno delle Voci", per flauto e orchestra, risulta invece leggermente meno interessante, nonostante anche qui, il compositore cerchi sempre di immettere nuova linfa nel suo (non) stile musicale. Si ascoltino, ad esempio, i versi dei buoi imitati dall'orchestra nel pezzo di apertura "In Val d'Abisso". Di certo, è una trovata singolare.
Salvatore Sciarrino è dotato tra l'altro di uno dei rari pregi che caratterizzano gli artisti autentici, ovvero quello di non prendersi mai troppo sul serio.
24/09/2014