Tara Jane O' Neil

Where Shine New Lights

2014 (Kranky)
songwriter
6.5

La distinta cantautrice Tara Jane O’Neil ritorna solista con “Where Shine New Lights” dopo un disco in collaborazione con Nikaido Kazumi. Quella che sembrava essere solo una parentesi di percorso, si rivela invece un punto di ricerca che si ripercuote in una ritrovata ispirazione, la fa allontanare ulteriormente dalla musica rock e dà un nuovo senso alla definizione di “post-rock”.

Tecnicamente, “Where Shine New Lights” è una collana di canzoni che sfumano una nell’altra come in una suite, anche se spezzata da “Lull Of The Going”, una canzoncina in forma di demo (davvero una scelta infelice che toglie potenza a tutto l’impianto).
Un prisma di voci a cappella (“Welcome”) introduce un’allucinazione tra blues-rock e folk orientale (“Wordless In Woods”), che sfuma in serenata jazzy da tabarin con espliciti sovratoni nipponici (“This Morning Glory”), in un lied per soli timpani equatoriali, vagiti angelici senza parole, e un flebile richiamo in lontananza (“Over Round In A Room Found”), e infine in una stasi trascendentale di droni-sitar canticchiata da una sonnambula (“Glow Now”).

La seconda parata attacca con la più tradizionale nenia celestiale di “Elemental Finding”, che però segue nelle rifrazioni acquatiche di “All Now Vibe”. Il canto anemico di “The Signal Wind”, appena sostenuto da tocchi e tremoli elettronici e cameristici, diventa gorgheggio di sirena in “The Signal Lift”, sopra una fragile sonata per strimpellio e pulsazione subliminale, una “Moments In Love” degli Art Of Noise in catalessi. La sua voce proprio scompare nel maestoso crescendo risonante di “Bellow Below As Above”, per poi riprendere il controllo assieme alla fida chitarra nella chiusa di “New Lights For A Sky”, in realtà uno studio di polifonie e contrappunti insistiti.

Presi singolarmente, questi lividi brani-lacerto non hanno autonomia. L’insieme però ha un che di sottilmente evocativo e innerva uno dei migliori dischi della O’Neil, di confine e radicale, il primo veramente avanguardistico in più di dodici anni (con la parziale esclusione di “You Sound, Reflect”, 2004), e a vent’anni da “Rusty”. Oltre a essere - a modo suo - un saggio di composizione per voce e strumenti, è un colorato e ibrido poemetto ambientale. Prezioso apporto della produzione Kranky, la prima della sua carriera.

27/02/2014

Tracklist

  1. Welcome
  2. Wordless In Woods
  3. This Morning Glory
  4. Over Round In A Room Found
  5. Glow Now
  6. The Lull Of The Going
  7. Elemental Finding
  8. All Now Vibe
  9. The Signal Wind
  10. The Signal Lift
  11. Bellow Below As Above
  12. New Lights For A Sky

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