Trepaneringsritualen

Ritualer, blot & botgöring

2014 (Infinite Fog)
death-industrial

Tutto è iniziato da qui: la storia di un progetto solista d’infinita oscurità, fatto di musica e immagini che evocano empi rituali su tessiture old school death-industrial lente e annichilenti. Le performance dal vivo di Thomas Martin Ekelund, l'entità che si nasconde dietro a questo folle moniker, e le uscite limitatissime su nastro con un artwork eccellente e molto personale, sono ormai assurti a oggetto di culto.
Grazie al grande successo ottenuto e a concerti tenuti con i nomi più importanti della scena internazionale, i maestri del genere Brighter Death Now e Deutsch Nepal tanto per citarne alcuni, nonché la partecipazione a eventi come l'Inferno festival e il Wave Gothic Treffen, hanno destato l’attenzione di etichette specializzate molto importanti come Cold Spring e Malignant, che hanno dato vita a ristampe anche su supporti più fruibili come il compact disc e soprattutto con tirature più adeguate alla richiesta, come per esempio nel caso della imperdibile doppia raccolta di vecchio materiale “The Totality Of Death” per Malignant e Silken Tofu, episodio forse unico nella storia della discografia in cui due etichette diverse curano le due parti della medesima uscita.

Di poco successivo alla riedizione su cd del secondo full length "Veil The World" sotto Cold Spring, è ora la volta del debutto del 2008 che finalmente viene ristampato in vinile e per la prima volta su cd in due edizioni in digipak, con la più lussuosa "collector's edition" che include una collana con medaglione in argento che riporta il logo della band, limitata a sole 52 copie.
L'album consta di sette tracce, rimasterizzate da Peter Andersson, poliedrico musicista arcinoto coi suoi Raison d'Etre, nonché produttore, che non ha certo bisogno di presentazioni. Le prime cinque costituiscono l'ossatura dell'album originale: apre "Bloodletting Ritual", vera e propria discesa agli inferi in cui si amalgamano echi sotterranei, latrati demoniaci e sinistri rumori come di tormentati strumenti a corda, poi "Black Heaven/White Hell", lunga suite di quasi quattordici minuti in cui le dissonanze iniziali lasciano gradualmente spazio a un mantra rituale che si protrae per tutta la durata del brano.
"Knife Play" è invece divisa in due, vocals distorte nella prima parte più ritmata, che poi cedono il passo a una parte atmosferica che odora di morte. "Bestraffning & Belöning" è di nuovo un grande pezzo di macabro ritual death-industrial, a cui succede "Den sista dag i Helvete", ossia l'ultimo giorno all'inferno, degno epilogo a questo lavoro.

Le due ultime tracce invece sono una novità rispetto alle precedenti uscite, la prima è estratta dalla compilation "White Nights", in cui comparivano due brani del progetto di Ekelund, uno dei quali finito nella raccolta "The Totality Of Death", mentre la seconda è inedita. Quest'ultima rappresenta l'anello ideale di congiunzione tra gli esordi e l'attuale: il sound non ha perso minimamente l'attitudine e la brutalità degli esordi, ma ha una struttura meno atmosferica e dà maggiore spazio alle parti vocali distorte e sulfuree. Un album già capolavoro, ulteriormente perfezionato da una resa sonora adeguata.

13/01/2015

Tracklist

1. Bloodletting Ritual
2. Black Heaven / White Hell
3. Knife Play
4. Bestraffning & Belöning
5. En Sista Dag I Helvetet              
6. Death Is Your Friend
7. Seeing What I Suffer

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