Neurosis

Fires Within Fires

2016 (Neurot Recordings)
post-metal, sludge

Maestri indiscussi del post-metal, i Neurosis sono sulle scene ormai da trent'anni e hanno segnato la musica in modo indelebile grazie ai capolavori pubblicati fra i due millenni. Hanno poi optato per una serie di pubblicazioni più centellinate, così si contano ormai ben nove anni da "Given To The Rising" e quattro da "Honour Found In Decay", due lavori che non hanno replicato i vertici creativi del passato ma hanno riproposto, con coerenza adamantina, un linguaggio musicale che loro hanno avuto la capacità di definire, sviluppare e portare a massimo compimento.

Questo "Fires Within Fires" non è, com'è prevedibile, foriero di alcuna rivoluzione. Più breve delle opere del passato, totalizza appena 41 minuti e conta 5 soli brani, pur nel formato esteso dello sludge atmosferico che loro stessi hanno coniato.
Il sound è cambiato nei dettagli, ma non nella sostanza. Arrangiamenti meno densi e opprimenti, più ariosi che in passato, e una riflessività che più che dividere il palco con l'aggressività e il dolore, sembra spesso diventare protagonista. Chi li conosce e li ama da una vita, tuttavia, si sentirà nuovamente a casa, fra rallentamenti catacombali e deflagrazioni devastanti.

"Bending Light" (quasi 8 minuti) rimugina a lungo con una chitarra acuta e distorta, passeggia in un paesaggio funebre ed esplode solo dopo quattro minuti scarsi, trascinata in un vortice tormentato di dolore atroce che porta a un mostruoso rallentamento finale, con chitarre deformate. Scott Kelly, storico cantante, è di nuovo pronto a unire rabbia e lamento, senza stravolgere uno stile ormai cristallizzatosi nel tempo.

"A Shadow Memory" (altri 7 minuti) riduce anche i contrasti, preferendo una radiazione psichedelica, una nube opprimente, come elemento caratterizzante per un nuovo strazio emotivo. "Fire Is The End Lesson" punta più sulle chitarre assordanti, con la maestria di sempre.
Le vere variazioni sul tema sono alla fine dell'opera. L'inizio di "Broken Ground", che ricorda una ballata folk sussurrata. Una delicatezza a cui il brano ritorna, fra un'esplosione e l'altra. "Reach" avanza fra un rantolo tetro e melodie vocali insolitamente morbide, immersa in detriti psichedelici che la conducono all'inevitabile, prevedibile esplosione finale. 

"Fires Within Fires" è, dunque, l'ennesima prova di coerenza della band, che scansa la prolissità e si concede raramente con nuove composizioni. D'altronde, i Neurosis hanno trovato la loro cifra stilistica da tempo e probabilmente la loro avventura finirà con l'ennesimo brano atmosferico e tormentato, assordante e desolante. La loro rivoluzione l'hanno già fatta e vinta ormai tanto tempo fa.

14/10/2016

Tracklist

  1. Bending Light 
  2. A Shadow Memory 
  3. Fire Is the End Lesson 
  4. Broken Ground 
  5. Reach

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