Triángulo De Amor Bizarro

Salve discordia

2016 (Mushroom Pillow)
noise-pop, shoegaze, alt-rock

Non fatevi fregare dal nome della band, chiaro riferimento a “Bizarre Love Triangle” dei New Order, perché il quartetto di La Coruña ha ben poco a che spartire con Bernard Sumner e soci, anche in quei frangenti in cui il loro sound ha provato ad accostarsi a quanto proposto dai mancuniani. Se i primi tre dischi già mostravano il grosso divario stilistico ed estetico, “Salve discordia” può benissimo considerarsi la conferma che mette una pietra sopra ogni possibile paragone, sintetizzando al meglio, e con la giusta maturità, quello che sta alla base dei Triángulo De Amor Bizarro, tra i nomi di punta della scena indipendente spagnola. I generi riportati qua sopra indicativamente rendono l'idea di quanto ci si possa aspettare, tuttavia sarebbe fuorviante ritenere che si tratti dell'ennesimo act dedito a calcare i solchi formati da gente come My Bloody Valentine e Jesus And Mary Chain, quando la realtà dell'ascolto suggerisce un'ampiezza di sguardo e una maggiore consistenza creativa rispetto ai tanti adepti nu-gaze e dintorni degli ultimi anni. Non un risultato da poco, in un panorama che negli ultimi anni ha raggiunto la saturazione espressiva.

Ancor prima della scrittura o delle varie ed eventuali particolarità sonore, a colpire nella formula della band è innanzitutto la grinta, l'energia della sezione ritmica affidata a Rafael Mallo, che nel suo vigore ha molto più in comune con l'hardcore-punk rispetto al batterismo proprio della media del filone. Non che non siano esistite band shoegaze contraddistinte da un drumming più muscolare e poderoso, di puro stampo alt-rock (Swervedriver e My Vitriol insegnano), eppure la potenza sprigionata dalle pelli della band, il voler concedere ben poco a momenti di maggiore distensione ritmica, ne fa quasi una marchio di fabbrica, un tratto pressoché unico nel suo genere, perlomeno in questi ultimi anni. Se lo si unisce alla giustissima scelta da parte dei TDAB di interpretare tutti i loro brani in spagnolo, si comprende l'importanza che hanno attribuito alla caratterizzazione della propria estetica, a costruirsi una nicchia che sappia per quanto possibile essere di loro esclusiva. Uno sforzo tangibile anche sul versante stilistico, laddove noise-pop e shoegaze sono parti di un tutto decisamente più ampio, che macina e amalgama 50 anni di rock in una miscela se non originale, perlomeno veramente personale, sintesi di un percorso in continua ridefinizione.

Tra poderosi crescendo emotivi e improvvisi cambi di ritmo, “Salve discordia” impressiona tanto a un ascolto fugace quanto rivelando pian piano i suoi piccoli segreti compositivi, le minuzie su cui coordina il suo successo. Anche se non sempre provvisto di una penna al massimo della forma, tuttavia l'album compensa perfettamente in tutti gli altri aspetti, che forniscono interessanti sorprese: “Seguidores” svela tutto l'amore della band per il surf-pop e ne adatta le forme per un brano dalla struttura in continuo divenire, dove le placide tastiere dell'avvio man mano cedono il passo a chitarre massicce e a feedback sempre più imponenti. E così anche “Desmada estigio”, imperniata su una robusta linea di chitarra e tastiere dai vaghi sentori space, ha tutto lo spazio per potersi esprimere su un passo più cadenzato e martellante, prima di prendere il via e chiudersi in una coda adrenalinica, dalle forti venature psichedeliche. Una ricchezza di sfumature che la presenza di due cantanti amplifica a dismisura: più sornione e vibrante, Rodrigo Caamaño si esprime in un registro medio sinuoso e ficcante, lasciando invece che la sodale Isabel Cea (anche nei panni di bassista del gruppo) si muova maggiormente sugli estremi, sia come efficace veicolo per armonizzazioni dream-pop (le sovraincisioni di “Barca quemada”, i controcanti di “Euromaquia”) sia come grintosa frontwoman, che non ha timore di tirare fuori la voce all'occorrenza (“Baila Sumeria”, l'episodio che più si tira appresso paragoni con il rinascimento rock inglese di band quali TOY e Horrors).

Il gioco mantiene vivo il proprio interesse anche nell'operare con una palette sonora più ristretta (il noise-rock più classico della suddetta “Euromaquia”, sorretta da gustose linee strumentali e da una cristallina melodia a due; l'alt-rock più lineare e diretto di “Nuestro siglo Fnord”, tra i frangenti in cui risulta davvero evidente la profonda sinergia tecnica del quartetto), confermando la facilità con cui i TDAB entrano a loro piacimento nella lunga storia del rock mondiale, senza necessariamente dover palesare ogni due per tre ispirazioni più o meno ovvie. In un periodo di crisi totale per la musica indipendente di stampo chitarristico, questa è la migliore qualità di cui potersi vantare.

22/12/2016

Tracklist

  1. Desmadre estigio
  2. Gallo negro se levanta
  3. Barca quemada
  4. Seguidores
  5. Baila Sumeria
  6. Cómo encontró a la diosa
  7. Qué hizo por ella cuando la encontró
  8. Nuestro siglo Fnord
  9. Euromaquia
  10. Luz del alba
  11. O salve Eris




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