Una delle grandi sorprese musicali di quest’anno, Me And That Man, è il nome del side project di “Nergal”, il leader dei Behemoth, nota black/death metal band polacca, dal quale tutto ci saremmo potuti attendere tranne che un disco rock-blues. Per realizzare “Songs Of Love & Hate” ha unito le forze con un altro polacco d’adozione, il cantautore inglese John Porter, trasferitosi in Polonia dal lontano 1976.
Sorpresa non soltanto per i puristi del metal, che in questo disco troveranno pochissimi ganci stilistici prevedibili, ma anche per tutti coloro che aspettavano finalmente di ascoltare la riproposizione originale di un genere, quello del rock-blues più classico, con melodie e cantato che rammentano pianure del Mississippi e atmosfere chicane, quasi si trattasse dell’ideale colonna sonora di un road movie targato Quentin Tarantino.
Nergal e Porter riescono a realizzare un autentico miracolo, resuscitando a nuova vita un format che sembrava in via di esaurimento creativo, anche per via del venir meno di tanti interpreti storici e per l’invecchiarsi di altri: con pochi accordi, quelli di sempre, Me And That Man ci regalano 13 tracks, molte delle quali in grado di fissarsi in testa sin dal primo ascolto, a cominciare dal brano più evocativo, “On The Road”, che ci consente di attraversare un’ideale Route 66.
“Of Sirens, Vampires And Lovers”, “Nightride”, “One Day”, “My Church Is Black” e “Ain’t Much Loving” sono gli altri pezzi da ricordare, sublimazione del raffinatissimo esperimento che, per come è riuscito, sembra essere stato da sempre nelle corde dei due musicisti.
La citazione finale d’obbligo è per “Magdalene”, il singolo accompagnato da un video straordinario, il solo momento veramente hard che si è concesso Nergal: parzialmente censurato sul Tubo, ha messo l’artista nelle condizioni di dover specificare che il filmato è stato realizzato per solo scopo d’intrattenimento, senza riflettere in modo alcuno il punto di vista del duo.
10/08/2017