Octo Octa

Where Are We Going?

2017 (HNYTRX)
deep house

Intro: beata innocenza

Premi "play" e una placida sequenza di accordi ti accompagna attraverso sette minuti di utopica dream-house anni 90, tra atmosfere baleariche e lascive sbavature lounge che creano ovattati gorghi sonori: "Where Are We Going?" - dove stiamo andando? Non si sa di preciso, ma con un'introduzione di siffatta eleganza la voglia di scoprirlo c'è tutta! Ecco "On Your Lips", una cavalcata umida e intima composta da sfrigolanti sample elettronici che si snoda sinuosa tra il cuore e il cervello, sembra du osservare assieme lo spazio infinito di un notturno cielo stellato dopo essersi scambiati un bacio colmo di sentimento. C'è una sorta di quieta estasi dei sensi nell'aria, c'è la sensazione che tutto è bello e tutto è possibile e le cose si sistemeranno per il meglio. Premere "play" è stata proprio una fortuna.
Con l'arrivo dei "Fleeting Moments Of Freedom (Wooo)" l'eccitazione si fa a dir poco palpabile: un ritmo jungle e le seghettature alla tastiera disegnano lucenti riquadri attraverso i quali osservare l'arcobaleno della libertà e delle infinite possibilità donate da un raro momento di limpidezza della mente. Tale situazione di utopica felicità raggiunge l'apice con "Until The Moon Sets", chiaro invito a lasciarsi andare ai piaceri della notte e a muovere i piedi al ritmo, consci di essere al sicuro nel proprio corpo, protetti da un muro di complice compagnia.

Mid: maledetta coscienza

E invece con "No More Pain (Promise To A Younger Self)" l'atmosfera già s'incrina, perché basta poco a far risorgere dagli inferi i dubbi di una vita - basta infatti prendere in mano un vecchio cd, sull'onda di un attimo di revival, e trovare la voce di Mariah Carey smembrata e mandata in loop su un concitato intermezzo sampledelico. Adesso, è come se una serie di dolenti ricordi ancora troppo vivi nello stomaco si affastellassero l'uno sull'altro, a ricomporre i frammenti di una gioventù (non) vissuta, fatta di sogni inespressi, inerzia e lunghissimi momenti di vuoto ripetuti all'infinito. Anche col presunto vantaggio del senno di poi, e con la cosiddetta presa di coscienza del proprio io dell'età adulta, il tempo è andato perduto per sempre e le ferite hanno lasciato graffi indelebili sulla pelle. La stessa Mariah, oggi sfiatata e imbolsita, non tornerà mai più a essere quella di un tempo.
"Move On (Let Go) (De-stress Mix)" è quindi il momento in cui chiudi gli occhi e fai finta di non aver sentito quello scomodo nodo in gola, l'andamento ipnotico del brano e il gioco a rincorsa dei bassi e delle tastiere dovrebbero aiutarti a rilassare la mente, ma ormai s'è formato un certo nervosismo nell'aria, e quelle dannate frattaglie di voce maschile portano solo distrazione, come farebbe un Mc troppo esagitato durante una festa aziendale di persone che solitamente parlano solo di lavoro.

Ma la frittata è stata fatta. Una volta aperte le porte all'introspezione si finisce in un confronto diretto col peggior nemico di sempre: te stesso. I "Preparation Rituals" sono quella serie di smorfie e movimenti che si fanno quando si tenta di riconnetterti con l'immagine riflessa allo specchio di un volto che non ci appartiene più. Sulle prime viene voglia di arrendersi, poi magari si scova un trucchetto, ma è ormai diventato impossibile presentarsi al mondo senza i dovuti rituali - una battaglia che continuerà giorno dopo giorno fino alla fine dei giorni. A sottolineare ciò il ritmo ha assunto le sembianze di una techno spietata e imprerscrutabile, l'accompagnamento cangia dall'ambient più nera a scoppi atomici cosmic-disco e sferragliate sintetiche, un'instabile atmosfera a cavallo tra il bisogno di dover trionfare e il desiderio di nascondersi sotto le coperte.
Con "Adrift" si giunge alla deriva; quasi nove minuti di nebbia, oscurità e pulsazioni ipnotiche registrate attraverso l'eco di una stanza spoglia: la cosiddetta "illuminazione", a cui tanti anelano, non è affatto la ricerca di un nuovo Eden dove poter vivere felici e contenti, trattasi piuttosto del processo di sgretolamento di tutto ciò che non è reale ai fini di raggiungere l'essenza della propria più cruda verità - ma badate bene che lo scheletro che rimane in piedi non sarà né bello da vedere né tantomento facile da conviverci. Ma una volta giunti a questo punto è possibile anche solo immaginare di poter tornare indietro e pretendere che tutto sia stato solo un sogno?

Outro: un nuovo io

Per una seconda volta ti viene chiesto: "Where Are We Going?" - dove stiamo andando? E adesso sì che non sai dare una risposta. Le tastiere di ovatta tentano un ricongiungimento con l'elegante utopia vissuta a inizio ascolto, il pianoforte elettrico accenna persino sofisticatezze acid-jazz alla Saint Etienne, ma adesso che il velo è caduto, e la verità è stata mostrata nella sua più vulnerabile nudità, le note vengono costantemente spazzolate da gelide ventate sintetiche e coperte da spesse coltri di fumi ambient, il ritmo cavalca spedito tra lande desolate e improvvisi squarci di sole che fanno capolino attraverso le nubi. C'è pure una voce fuori campo - forse quella di uno psicologo, o di un dottore che ti accoglie al risveglio? - che chiede con insistenza: do you feel better?
Chissà se Octo Octa, oggi Maya Bouldry-Morrison, si è davvero sentita meglio dopo aver finalmente compiuto la transizione verso il genere che meglio la rappresenta? Chissà quali altre intenzioni le giravano per la testa mentre strutturava questo viaggio strumentale? Lo scritto qui sopra ne può darne solo una possibile interpretazione, ricavata da suggestioni strettamente personali e da una bella conversazione su Electronic Beats tra l'autrice in questione e l'ispirat* assolut* della house più impegnata, Dj Sprinkles. Una cosa, però, è certa: in un mondo disinteressato all'arte del long-playing, Octo Octa ha dato alle stampe un concept compiuto da cima a fondo, capace di suggerire voragini interiori a chiunque sia incauto abbastanza da cascarci dentro di testa.

29/12/2017

Tracklist

  1. Where Are We Going? Pt.1
  2. On Your Lips
  3. Fleeting Moments Of Freedom (Wooo)
  4. Until The Moon Sets
  5. No More Pain (Promise To A Younger Self)
  6. Move On (Let Go) (De-stress Mix)
  7. Preparation Rituals
  8. Adrift
  9. Where Are We Going? Pt.2

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