Perché l’hip hop è una porta per volare
Trent’anni di Assalti Frontali significa, di fatto, trent’anni di hip-hop italiano. Un anniversario storico, perché porta con sé la certezza che non si possa più parlare di un fenomeno passeggero, né tantomeno relegato al passato: l’hip-hop italiano c’era tre decenni fa e continua a far parlare di sé, negli ultimi tempi con inedita capacità di pervadere il mainstream e persino garantirci qualche eco internazionale. La maestosa doppia raccolta “1990-2020” è quindi l’occasione per soppesare l’importanza di un genere che nella nostra nazione ha una sua precisa e articolata storia, ma che per troppo tempo è stato considerato di seconda categoria. Di questa ultratrentennale avventura gli Assalti Frontali sono stati a più riprese protagonisti, prima come pionieri in quanto Onda Rosse Posse, con “Batti il tuo tempo” (1990) fra i primissimi hip-hop cantati in italiano, poi come apripista, con l’esordio “Terra di nessuno” (1992) che segnò per sempre il nostro rap, e quindi come innovatori, con le sperimentazioni post-rock-hip-hop di “Conflitto” (1996). Fa parte della loro lunga storia anche il ritorno al sound hip-hop di “Banditi” (1999), il conflitto con le major, la ricerca di una nuova autonomia e il successivo ritorno al mondo indipendente.
Più che di un greatest hits, quindi, si tratta di un racconto lungo 24 brani, pubblicato su etichetta autogestita e decorato da una iconica copertina con pantera nera in bella vista, a ricordare e rinnovare l’impegno politico e sociale delle ormai sepolte posse.
Si susseguono brani tratti da tutti gli album della carriera, più una manciata di singoli che non avevano trovato ancora posto in nessun album. Brani d’impegno sociale e politico, dalla parte dei deboli e degli oppressi, dove la band di Militant A e compagni è sempre stata e dove fieramente rimane.
Inoltre, a completare l’offerta, anche due inediti che incorniciano la lunga scaletta. In apertura “Porta per volare” cerca di cristallizzare la lunga carriera e celebrare l’importante anniversario rispolverando la collaborazione con Ice-One per un brano che unisca il passato e il presente, con citazioni degli EPMD, Run DMC ma anche accenni a più recenti pattern trap. Il video, firmato dai Manetti Bros., è l’ideale punto di partenza per godersi al meglio questa raccolta. In chiusura l’altro inedito, “Compagno Orso”, più malinconica dedica al fiorentino Lorenzo Orsetti, ucciso in Siria dall’Isis.
Un’occasione per tributare una formazione hip-hop senza eguali in Italia, che non dovrebbe più attendere una più ampia e condivisa celebrazione come una delle realtà fondamentali della nostra scena alternativa.
15/12/2020