Einstürzende Neubauten

Alles in Allem

2020 (Potomak)
industrial

Con "Alles in Allem" gli Einstürzende Neubauten celebrano quattro decadi di attività capaci di segnare indelebilmente la storia della musica, portandola a mischiarsi con l'arte tutta, senza quasi distinguerne più i confini. Peccato che un evento così importante sia stato ridimensionato - soprattutto in ottica del "The Year of the Rat Tour" - dall'emergenza Coronavirus: nell'attesa di poter rivedere dal vivo Blixa Bargeld & C. e festeggiarli a dovere, ci consoliamo con il nuovo disco di inediti da "Alles wieder offen" (2007) e il pregevole lavoro su commissione "Lament" del 2014.

Benvenuti a Berlino (così doveva chiamarsi l'opera, ma alla fine il pezzo omonimo non è nemmeno finito nella tracklist e nelle deluxe). Più melodia che ritmo, lande sonore prevalentemente calme si stagliano sopra l'orizzonte metropolitano in cui le discariche fungono ancora da fonti di strumentazioni. A dominare è la capitale tedesca, anche se i crolli dei nuovi edifici non provocano gli infernali e traumatici schianti del passato ma un senso di matura libertà, assecondata da una voglia di produrre e sperimentare sempre lontana da vincoli.
I fan più old school, quelli che tacciano la band di essere diventata "commerciale" da un po' di tempo a questa parte, saranno stati scossi da un brivido appena vista la copertina con sopra impressi i musicisti (per la prima volta nella loro carriera) e ascoltato un primo brano anticipatore così d'impatto come "Ten Grand Goldie". Il tirato incedere dell'opener, tra campionamenti, pause e ripartenze e il pastiche linguistico ci ricordano però che lo strumento più importante degli Einstürzende Neubauten rimane la performance vocale di Blixa Bargeld, sfumata nel crescendo di fiati finale. Nel video, oltre alle pose dell'ensemble davanti all'obiettivo, appaiono il leader con la mascherina protettiva e le riprese casalinghe dei fan protagonisti da anni di un crowdfunding vitale per la produzione del gruppo.

Nei successivi tre minuti screziati di folk chiamati "Am Landwehrkanal", il cantante ci porta nel luogo dove fu gettato il cadavere di Rosa Luxemburg; "Möbliertes Lied" è una delle soluzioni compositive più belle di "Alles in Allem" e per quanto i protagonisti non siano una band che guarda al passato, il tumulto iniziale di "Zivilisatorisches Missgeschick" ci riporta ai devastanti clangori dei primi atti della preziosa discografia dei tedeschi.
Cambio di rotta con la solenne "Taschen", ovvero anche il nome dello strumento suonato: borse. Dopo il mix inglese/tedesco in "Seven Screws", ecco l'intensa title track: non abbiamo avuto modo di sentire la precedente candidata, ma non c'è nulla di disonorevole nel perdere contro un pezzo così bello.
Nel trittico finale rieccoci in giro per Berlino, città in cui il leader è tornato ad inizio 2019 dopo il soggiorno a Pechino. Giunti alla diga di Graz (nome della zona dove viveva il giovane Christian Emmerich, qui anche chitarrista) l'ascolto subisce una flessione mostrando i passaggi più scricchiolanti, segnati dal percorso nel distretto di "Wedding" e nella zona "Tempelhof", conosciuta per l'aeroporto in disuso.

Giunti a un anniversario importante, con "Alles in Allem" gli Einstürzende Neubauten scelgono di consegnarci tutta la loro classe e creatività plasmando un'opera distesa ma non per questo meno profonda e appassionata, a cui dedicarsi - ancora una volta - nel più attento degli ascolti per coglierne ogni sfumatura. Niente male, tutto sommato.

18/05/2020

Tracklist

  1. Ten Grand Goldie
  2. Am Landwehrkanal
  3. Möbliertes Lied
  4. Zivilisatorisches Missgeschick
  5. Taschen
  6. Seven Screws
  7. Alles In Allem
  8. Grazer Damm
  9. Wedding
  10. Tempelhof




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