Profilo non facile da mettere a fuoco, quello di Katy Kirby, l’esordio della giovane cantautrice del Texas è un ammirevole e professionale set di folk song dalla natura mutevole. “Cool Dry Place” gioca con le infinite suggestioni che ancora può donare una canzone pop senza essere perniciosa o invadente (“Peppermint”), o con melodie romantiche al punto giusto da non destare allarmi glicemici, rendendo tollerabile perfino l’uso dell’autotune o l’ingresso di un organo da chiesa (“Traffic!”).
L’album di Katy Kirby non necessita di elucubrazioni forbite per essere descritto o reso amabile. La giovane cantautrice prende molto sul serio quella forza e quell’equilibrio che rendono ancora magico il matrimonio tra parole, musica e ritmo, adornando di flebili ambientazioni strumentali canzoni che non sfigurerebbero in un album di Victoria Williams (“Juniper”) o Michelle Shocked (”Eyelids”), dispensando ballate dream-folk dal passo sicuro nonché graziate dalla stessa poetica di Lucy Dacus (“Tap Twice”, “Fireman”).
Kirby usa la tavolozza dei colori e delle sfumature del folk-pop per un viaggio senza meta, tra agganci melodici che tradiscono una severa educazione religiosa (la preghiera laica di “Secret Language”) e scatti di sensualità che mettono in risalto una carnalità leggermente sfrontata che l'autrice prova a smorzare con il contrasto tra chitarre elettriche e un organo da chiesa nella già citata “Traffic!”.
A dare tono e vitalità a tutto ci pensa anche la voce, cadenzata con meticolosità e versatilità timbriche e con una pregevole armonia tra toni confessionali o più espliciti.
”Cool Dry Place” è un disco che cresce ad ogni ascolto, svelando una cura dei dettagli che anticipa altresì future evoluzioni verso una forma canzone più libera e svogliata, come accade nell’intensa ballata per piano, voce e noise di “Portals”, e nella fluida e sommessa estasi lirica della title track, che con un lieve graffio chitarristico sottolinea ancor di più quella voglia di superare i confini da parte di Katy Kirby, elemento artistico e creativo che è alfine il punto di forza di un album maturo come un punto d’arrivo e fresco come un esordio.
10/03/2021