"The Aunt's House" è il nuovo album dei romagnoli Cazale, interessante quartetto di musica strumentale che si muove con estrema scioltezza tra jazz, post-rock e magnetismi cinematografici. Capeggiati dal trascinante sassofonista e clarinettista Paolo Gradari (già negli Amycanbe e 64 Slices of American Cheese) e coadiuvati da Marco Ditillo alla chitarra, Gionata Sartini al basso e Luca Mengozzi alla batteria, i Cazale hanno anticipato l'uscita dell'album (pubblicato dall'etichetta Open Productions) distribuendo i singoli "Dream In Color" e "Rex".
Otto episodi uniti in un concept che ambisce a diventare un omaggio alla memoria di persone che non ci sono più. Esistenze ormai staccate, marchiate da vicende esclusive come di essenziale quotidianità. Otto brani che rappresentano la colonna sonora di un diario di famiglia, pieno di flashback perpetuati negli anni, scritti e impressi negli oggetti, ovvero celati nei cassetti e tra le stanze di una casa, proprio quella della zia di Gradari – e da qui il riferimento al titolo del progetto - che non potrà mai essere dimenticata.
Interessante e non casuale è anche il nesso che la band di Cesena ha voluto comunicare già dal proprio appellativo, chiaro atto d'ossequio al carismatico, eccentrico, nonché malinconico attore statunitense John Cazale, scomparso giovanissimo per un cancro, dopo aver partecipato in soli sette anni di carriera a cinque film, tutti quanti nominati per l'Oscar.
Le armonie richiamano a sé afflati provenienti da Morphine, Zu e Tortoise, anche se il raffinato impasto sonoro è plasmato con autorevolezza e in maniera decisamente autentica, con fraseggi che vanno gustati tutti d'un fiato e in un unico flusso d'esperienza, laddove potrebbe risultare persino riduttivo, se non completamente fuori luogo, cercare di estrarre alcune fasi per porle in particolare evidenza.
Le note di "The Aunt's House" fungono da grimaldello per compiere un viaggio nel passato, quello che ognuno di noi possiede, dove sono catalogati tutti i ricordi, le gioie, i dolori, le persone che hanno forgiato la nostra realtà, nel bene e nel male. Un itinerario necessario, che deve essere richiamato con tempistiche variabili, per non dimenticare il perché siamo oggi quel che siamo.
La musica dei Cazale è costruita per chi ama scavare nel proprio inconscio, nel sentimento, ma anche nella bizzarria di un qualcosa che si vorrebbe riportare alla luce. Ecco, se l'ascolto di "The Aunt's House" dovesse innescare anche solo uno di questi meccanismi, il messaggio dei Cazale potrà definirsi perfettamente recapitato.
10/01/2023