Pictish Trail

Island Family

2022 (Fire)
indie-pop, psych-pop

Tutti abbiamo sognato, almeno una volta nella vita, di abbandonare il trambusto che accompagna la frenesia vissuta nel quotidiano, per rifugiarci in qualche meravigliosa landa desolata e vivere di essenziale semplicità. Ebbene, da una decina di anni l’estroso Johnny Lynch aka Pictish Trail ha trovato il proprio rifugio nell’amena isola di Eigg, nelle Ebridi.
In “Island Family”, il nuovo e quinto album dell’artista scozzese, è dipinto, con i soliti pennelli intrisi di schizofrenico pop elettroacustico, un approfondito affresco su cosa significhi integrarsi in una società che conta un centinaio di anime racchiuse in uno spazio idilliaco largo tre miglia e lungo cinque.

La carriera musicale ha spesso tenuto Lynch lontano dall'isola. La pandemia ha poi imposto l'interruzione dei programmi di lavoro e quindi costretto il musicista e la sua famiglia a restare là confinato per un lungo periodo.
Il risultato creativo di questa situazione è racchiuso in un concept molto complesso, rumoroso, un crocevia che coinvolge la voglia di lasciarsi rapire dalla natura, il forte sentimento di comunità che contraddistingue questi luoghi, ma anche gli immancabili momenti di solitudine dai quali è praticamente impossibile fuggire.
Gli ingredienti della ricetta sono molteplici e spesso antitetici: elettropop psichedelico, elettronica fai-da-te, ritmi hip-hop, per arrivare a distorsioni di industrial-metal, un ventaglio di risorse consistente, che trae influenza stilistica dai conterranei Beta Band, come da Flaming Lips, Beck, Animal Collective e per le variabili elettroniche dagli amici Hot Chip.

L’apertura dell’album, prodotto dal fidato Rob Jones, è assegnata proprio alla title track, episodio che tratta argomenti quali morte e paura, che traggono spunto da tragici fatti accaduti sull’isola nel XVI secolo, fondendo ritmi elettronici abrasivi con ritornelli folk e una stravagante melodia estratta da un tradizionale jig scozzese.
Dopo cinque minuti e mezzo di ribollenti e catartiche scariche di basso ("Natural Successor"), lo scenario imposto da "In The Land Of The Dead" cambia diametralmente direzione verso riflessioni glitch-core a otto bit, utilizzate per narrare gli eccessi che caratterizzano le feste organizzate nell'isola, riunioni che coinvolgono l’intera cittadinanza e che stranamente si trasformano spesso in spazi dove si condividono sentimenti di terrore esistenziale e rimpianto, qui opportunamente sottolineati da un’evocativa marcia funebre di mariachi.

L'epica "It Came Back", i cui versi discreti e il ritornello in falsetto sono corredati da un minaccioso strumentale hip-hop che sfocia in una sorprendente e folle fusione industrial-metal, si uniscono al caos entropico di “Green Mountain”, che fa da spalla alle vivaci tessiture à-la Tweny One Pilots di “Nuclear Sunflower Swamp”.
C’è spazio anche per momenti più rilassanti ("Melody Something"), una solare ballata cautamente edificante sulla perdita della cognizione del tempo nel ciclo delle stagioni e sul divario tra memoria e realtà che in luoghi del genere è spesso molto labile, finché la chiusura affidata al mutevole fuzz-pop di “Remote Control” ricordi come questi bucolici paesaggi possano fungere da ristoro contro l’arroganza tecnologica, una sorta di redenzione che sta metaforicamente a un millimetro dal nostro telecomando.

Come già accaduto nel precedente “Thumb World”, l’ascolto di “Island Family” appare di primo acchito agevole, ma è addentrandosi nei meandri di queste storie, di questi luoghi, di questi suoni, che ci si accorge di fronteggiare qualcosa di più impegnativo.
La costante attenzione richiamata dalla creatività di Lynch è in grado di condurre verso direzioni inaspettate, a volte ingannevoli o stridenti, ma certamente autentiche, stimolanti e non stereotipate: un viaggio estroverso con il quale è possibile risvegliare i sensi in modo elettrizzante.

23/03/2022

Tracklist

  1. Island Family
  2. Natural Successor
  3. The River It Runs Inside of Me
  4. In the Land of the Dead
  5. It Came Back
  6. Thistle
  7. Melody Something
  8. Nuclear Sunflower Swamp
  9. Green Mountain
  10. Remote Control








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