Storie di quotidiane e semplici emozioni, raccontate con il garbo della musica folk-pop e frammenti di chamber music: il mondo interiore di Andy Shauf è racchiuso in canzoni dal fascino lieve e gentilmente malinconico, abili cronache di personaggi in cerca di passioni non fugaci, gustose metafore della caducità dei sentimenti e dell'incertezza dei tempi correnti. "Norm" è l'ennesimo invito del musicista canadese a condividere timori e passioni di gente comune, una chiave d'accesso a luoghi e spazi che hanno il calore confortevole di un amore forse corrisposto, ennesima pagina di un diario senza fine.
Lo stile narrativo di Shauf è sempre più attento ai dettagli, non c'è nulla di superfluo in queste dodici canzoni: gli arrangiamenti sono un distillato di note dal suono nitido e brillante, brani la cui magia è racchiusa in un refrain di tastiera dai contorni naif ("Catch Your Eye"), in raffinati crescendo emotivi degni dei Blue Nile ("Telephone", "Paradise Cinema") o nostalgiche sonorità d'altri tempi (la title track).
L'eterno dialogo tra bene e male, tra Dio e il maligno, resta la costante degli scritti di Shauf, un pretesto narrativo che l'autore adopera per disegnare personaggi dal profilo semplice e complesso nello stesso tempo, un dualismo che si riflette anche nella musica, dove si alternano candori folk-pop a incursioni elettroniche che fanno da sfondo. Il merito di Shauf è quello di restare abilmente in equilibrio in quell'universo armonico e lirico dove hanno trovato linfa Paul Simon ("Wasted On You"), Burt Bacharach ("Daylight Dreaming") e Paddy McAloon ("You Didn't See"), senza rinunciare a quel guizzo creativo personale contraddistinto da una fluidità lirica incantevole ("Halloween Store").
"Norm" è un disco amabile, ma dietro il confortevole e delizioso finale di "All Of My Love" si nascondono indizi non proprio rassicuranti che invitano spesso l'ascoltatore a grattare la superficie ("Sunset"), a non farsi ingannare dal subdolo fascino della voce ("Long Throw").
C'è del mistero dietro le storie di Andy Shauf, il piacere dell'ascoltatore più attento è quello di scoprirne l'arcano, facendo attenzione a non confondere la passione con l'ossessione, la dolcezza con l'arte dell'inganno, i sogni con la realtà.
25/03/2023