Irreversible Entanglements

Protect Your Light

2023 (Impulse!)
free jazz
7.5

Le porte si sono finalmente aperte. Con un pizzico di spavalderia gli Irreversible Entanglements, nel precedente lavoro, ci suggerivano di aprire i cancelli per fare largo alla travolgente energia della loro musica. Adesso che ha ottenuto un contratto con la Impulse!, una delle maggiori etichette in ambito jazz, il collettivo americano ha chiamato la sua nuova fatica “Protect Your Light”. Per un gruppo la cui capacità di giocare con le parole è seconda solo alla loro padronanza tecnica musicale, anche i titoli degli album danno molte indicazioni sulla direzione intrapresa. Il quarto album in studio effettivamente segna un momento di transizione importante per il prosieguo della loro carriera. Il punto dirimente è stato quello di trovare un equilibrio fra la spontaneità fluida e selvaggia degli esordi con le esigenze di una casa discografica con una storia importante, che non ha esitato a mettere a disposizione per loro i leggendari studi di registrazione Rudy Van Gelder nel New Jersey (recentemente inseriti nel registro americano dei monumenti storici). La nuova sfida è stata dunque quella di preservare la loro luce, ovvero la propria integrità artistica, incanalando la loro musica in un contesto meno sperimentale, registrando per diversi giorni e dando molto più spazio alla fase di post-produzione.

I risultati più mirabili di questo nuovo approccio sono nella traccia conclusiva “Degrees Of Freedom”. Sette minuti che rivelano la disarmante facilità con cui il quintetto riesce a decomporre e mutare di forma in un baleno. Una cavalcata libera tenuta a freno dalla precisione atomica della sezione ritmica, che smista i cambi di tempo e lancia lo struggente violoncello di Lester St Louis e la tromba di Navarro. I due strumenti si alternano per poi sovrapporsi, mentre la vibrante orazione sulla libertà di Moor Mother si dispiega imperturbabile al di sopra di tutto. Per un gruppo che ritrova nella sensibilità speciale verso i diritti civili uno dei suoi elementi caratteristici, stupisce trovare solo una manciata di brani a tema dichiaratamente politico. Fra questi vi è senz’altro “Our Land Back” in cui la poetessa/cantante di Philadelphia canta dell’autodeterminazione dei popoli al termine di un lungo interludio funereo. Le parole, quasi recitate, vengono a loro volta risucchiate dalla musica in background che lentamente sovrasta tutte le sezioni vocali.

Nel resto dell’album, il dolore e la malinconia sembrano dominanti. Brani come “Celestial Pathways” sono molto distanti dalla rabbia degli esordi. Tuttavia, le sorprese nelle composizioni sono garantite prtaicamente in ogni traccia. Spesso la musica e il testo vanno in direzioni diametralmente opposte. L’accorato grido di dolore in omaggio del compagno scomparso Jaimie Branch in “Root<=>Branch” si trasforma improvvisamente in una festa sfrenata di corni che esplodono in sonori barriti. Le liriche di “Soundness”, che rimarcano l’importanza di ritagliarsi uno spazio sicuro per coltivare la propria spiritualità, sono immerse in un oceano di fiati impazziti.
La parte più ariosa dell’album è quella iniziale, con l’incipit allegro e orecchiabile di “Free Love”. Il giro di contrabbasso è incantevole e prepara l’ascoltatore per l’esplosività positiva della title track con la voce suadente di Janice Lowe che si fa strada in una selva di ritmi africani e samba. La stessa cantante è la protagonista della struggente e incantevole “Sunshine”, brano molto atipico per il loro repertorio. Il suo canto a cappella attraversa una radura  silenziosa dalla quale si intravede dopo un minuto un pianoforte suonato da lei stessa. La canzone sembra prendere la direzione di una classica ballata con il basso e i fiati che la accompagnano dolcemente. Ma di nuovo la musica muta forma: i synth analogici di Moor Mother, introdotti a metà del brano, crescono inesorabilmente  di intensità sino a occupare tutto lo spazio acustico.

Dopo più ascolti sarebbe forse possibile intravedere la complessa trama con cui sono cesellate le tracce di “Protect Your Light”. Ma è solo un miraggio: i brani saranno nuovamente destrutturati e ricomposti nella dimensione live. La debordante capacità di mescolare e rielaborare musica è la luce che gli Irreversible Entanglements proteggono gelosamente.

01/10/2023

Tracklist

  1. Free Love
  2. Protect Your Light
  3. Our Land Back
  4. Soundness
  5. Root ⇔ Branch
  6. Celestial Pathways
  7. Sunshine
  8. Degrees Of Freedom

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