Matthew Halsall

An Ever Changing View

2023 (Gondwana)
spiritual-jazz, nu-jazz

Trombettista, compositore, produttore, dj e proprietario dell’etichetta Gondwana, Matthew Halsall ha finora goduto di una non del tutto equa notorietà al di fuori dei confini patri, più che altro citato per le varie collaborazioni, tra le tante quelle con Makaya McCraven e Chip Wickam, o per le sue produzioni di artisti di rilievo nella scena British, su tutti Nat Birchall e GoGo Penguin.
Gli esordi discografici di Halsall risalgono a oltre quindici anni fa, quando la rinascita del jazz inglese era ancora un fenomeno sotterraneo. Il trombettista  vanta una cospicua produzione discografica: “An Ever Changing View” è infatti il suo decimo progetto, decisamente più ambizioso dei pur ottimi album precedenti, ed è senz’altro il disco destinato a sdoganarne la figura al di fuori dell’ambito strettamente nu jazz.
La cittadina inglese di Bridlington e le coste del Galles fanno da sfondo nonché da ispirazione per l’album più spirituale e rilassante di Halsall, in verità ben lontano dal tono confortevole della fusion e più incline all’intensità dell’opera di artisti come Alice Coltrane e Pharoah Sanders, da sempre sue fonti d’ispirazione.

L’uso  di marimba, glockenspiel, kalima, triangoli, carillon, campanellini e altri oggetti usati come strumenti percussivi consolida l’immaginario veristico che fa da sfondo all’album. Halsall mette a frutto tutta la propria esperienza, condivisa anche con la Gondwana Orchestra, per mettere a punto un disco dal fascino pittorico, bucolico e metafisico.
“Mountains, Trees And Seas” è una perfetta sintesi di quanto sopra ora esposto, un brano che miscela un pulsante groove jazz-soul, con contrabbasso e piano elettrico in prima fila, e una cascata di strumenti acustici e field recording a far da cornice; anche “Water Street” si evolve su coordinate simili, lasciando il ruolo di strumento guida al flauto di Matt Cliffe e al cospicuo set di percussioni.
Ai field recording catturati sulle coste del Galles e al canto degli uccelli è concesso ampio spazio nella prima breve traccia “Tracing Nature” e nell’altrettanto concisa “Field Of Vision”. Tanta leggerezza fa da sfondo anche all’intensa e descrittiva “Triangles In The Sky”: sette minuti tanto armonicamente articolati quanto eterei, ai quali spetta il compito di chiudere l’album.

“An Ever Changing View” è per Matthew Halsall il biglietto d’ingresso per un luogo dove rifugiarsi dal caos della sua città natia, Manchester. Un incanto musicale ricco di armonie, di paesaggi sonori e di sentimenti introspettivi nei quali non è difficile ritrovarsi e riconoscersi. C’è da restare incantati dalla potenza evocativa del nuovo album del musicista inglese: ai pur prevalenti toni riflessivi e spirituali corrisponde una dinamica cromatica che regala episodi emotivamente tracimanti come la title track e fantasiose variazioni sul tema afro-jazz che meritano più di un fugace ascolto (“Calder Shapes”).

L’elegante packaging e la splendida copertina offrono ulteriore motivo di fascino per un progetto destinato a turbare i sogni di molti appassionati del nu jazz inglese. “An Ever Changing View” è un insieme perfettamente incastonato di dieci pregevoli tasselli, tra i quali è d’obbligo citare la splendida “Jewels” che vede protagonista Roger Chip Wickam. Un album destinato a farci compagnia per molto, molto tempo.

24/09/2023

Tracklist

  1. Tracing Nature
  2. Water Street
  3. An Ever Changing View
  4. Calder Shapes
  5. Mountains, Trees and Seas
  6. Field of Vision
  7. Jewels
  8. Sunlight Reflection
  9. Natural Movement
  10. Triangles In The Sky




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