A partire dal 1999, anno di pubblicazione del pregevole "An Orchestrated Rise To Fall", la sigla The Album Leaf ha attraversato differenti stadi evolutivi fino a tramutarsi da pseudonimo di Jimmi LaValle in un vero e proprio ensemble. Parallelamente il musicista di San Diego si è gradualmente specializzato nella produzione di colonne sonore, ricavandone nuova linfa, ma al contempo rallentando in modo sensibile l'attività del suo alias corale. Come lui stesso ha dichiarato, alle inflessibili scadenze dell'una si è contrapposta la tempistica nebulosa dell'altra e sono stati necessari ben sette anni per arrivare ad avere un successore del poco convincente "Between Waves".
"Future Falling" raccoglie e mette a punto solo una minima parte del materiale accumulato in questo lasso di tempo e riporta The Album Leaf a una dimensione solista, anche se ampiamente corroborata da numerosi interventi esterni. Sono soprattutto le modalità operative ad essere cambiate, con i contributi attivati in remoto per essere poi successivamente rimodulati e stratificati privatamente in studio. Da questo lavoro di costruzione e levigatura scaturisce un flusso contraddistinto dalla compresenza di soluzioni differenti, che mettono in risalto tutta l'esperienza accumulata in oltre vent'anni. Trame cinematiche, riflessi del Nord, ricerca ritmica e quella dimensione emozionale prepotente, che è stata il marchio di fabbrica dei tasselli più riusciti, sono le componenti dell'elettronica luminescente alla base delle dieci tracce distillate.
Incastrati tra due progressioni sintetiche profondamente dinamiche, non scevre da una strisciante vena di inquietudine, trovano posto esplorazioni pulsanti scandite da linee di synth sinuose ("Dust Collects"), reminescenze delle atmosfere islandesi di "In A Safe Place" depurate dai rimandi a Mùm e Sigur Rós ("Breath") e compassate derive downtempo ("Give In"). Il tutto è tenuto insieme da un affinamento compositivo conseguito attraverso la pratica delle sonorizzazioni - già evidente nelle rielaborazioni di "One Day XX" - e un costante equilibrio tra organico e digitale.
Come di consueto dal substrato strumentale emergono alcune forme canzone compiute, questa volta non eseguite dallo stesso LaValle, ma affidate a due interpreti d'eccezione quali Kimbra e Bat For Lashes. "Afterglow" è un pop agrodolce imperniato sulla voce della cantautrice neo-zelandese, mentre "Near" delinea un paesaggio indietronic dalle sfumature dreamy in cui si integra perfettamente il canto ammaliante di Natasha Khan.
L'attesa è stata ancora una volta lunga, ma se "Between Waves" aveva lasciato non poche perplessità, questo nuovo lavoro si lascia apprezzare per una costruzione attenta, capace di aprirsi alla sperimentazione senza sacrificare la qualità avvolgente dei toni caldi che hanno reso unico il suono di The Album Leaf.
12/05/2023