Dopo il ruolo di produttore per l’album di Dijon “Absolutely”, erano in molti ad attendere al varco Michael Todd Gordon (
aka Mk Gee), soprattutto a seguito dell’annuncio della pubblicazione di un vero e proprio album in formato fisico, terzo nella discografia effettiva, che include due pubblicazioni rilasciate solo in formato digitale (“Pronounced McGee” e “A Museum Of Contradiction”) e un 10” dal titolo “Fool”.
Con “Two Star & The Dream Police” il musicista e produttore affina scrittura e tecnica strumentale, la chitarra abilmente modificata (corde e
pick up baritonali e altre diavolerie) suona melmosa e sensuale. Mk Gee crea bozze di canzoni con in mente grandi chitarristi come
Prince,
Jimi Hendrix e Taj Mahal, per poi avvolgerle in sonorità soul e r&b con un'estetica
lo-fi, tra riverberi e carenze armoniche in grado di creare un effetto ipnotico e viscerale che rimanda a
Connan Mockasin e agli
Unknown Mortal Orchestra.
Per Mk Gee il compito del chitarrista è intensamente creativo, per nulla assimilabile al ruolo centrale e prevedibile offerto da gran parte della musica rock non solo contemporanea. L’utilizzo di distorsioni e riverberi non è connesso al livello di rumore emesso, è più un gioco di sfumature di grigio dove all’improvviso bagliori
blues, r&b e rock fanno la loro comparsa, gettando nel caos melodie pop-soul che alternano melodie indecifrabili a espliciti richiami armonici già noti.
Non è dunque casuale che “I Want” e “Alexis” derubino l’anima a “Every Breath You Take” dei
Police, offrendone due diverse chiavi di lettura senza cadere nella trappola del plagio. Non è che a Mk Gee manchi l’intuizione pop vincente, il musicista ama l’inganno, il suono è sempre sfuggente e poco incline alla seduzione istantanea. Brani come “You Got It” e “DNM” sono due composizioni eccellenti, ma Mk Gee preferisce attirare l’ascoltatore nelle profondità della propria musica prima di svelare del tutto il potenziale delle canzoni. I graffi chitarristici e le dissonanze del piano in “DNM” sono calibrati in modo da apparire prima disturbanti e poi funzionali alla fluidità dell’insieme. In “You Got It”, Mk Gee affoga la voce tra le fangose note della chitarra obbligando a un forsennato
repeat per poter catturare fino in fondo la splendida melodia del brano, ma tutto l’album è un continuo alternarsi di idee e abili manipolazioni.
“Two Star & The Dream Police” è un disco autarchico, completato in totale autonomia, consolidato da un'eccellente padronanza tecnica che ha già sollevato lodi e riconoscimenti da varie parti del globo. Mk Gee è un chitarrista e cantante capace di reggere il confronto con il pubblico grazie a un set di meravigliose e trasandate canzoni soul-rock, intelligente manipolatore di
groove degni dell’eredità di
Arthur Russell (“How Many Miles”) e Prince (“Candy”), travolgente e sensuale (“Are You Looking Up”), ma soprattutto autore di uno dei dischi più sfrontati e geniali della scena pop contemporanea.
E’ in verità difficile classificare il nuovo album del musicista e produttore americano. Mk Gee va ben oltre i confini dei generi assorbiti nella gamma di colori e zone oscure delle dodici tracce. Synth e voci filtrate guardano al futuro, ma il rigore dai toni eterei e sensuali non è confortevole e accomodante: queste sono canzoni che bramano sangue, sudore e lacrime, emozioni che nella più ruvida versione live, di cui alcuni episodi sono disponibili sul web, esplode con audacia e consapevolezza artistica.