A fine 2023 Taylor Deupree ha pubblicato il primo Ep di una trilogia conclusa poi durante il 2024, “Eav”. Si trattava del primo passo dentro l’ultimo interesse del musicista americano: la foresta. Le cinque tracce in scaletta (che diventano sette con le due sleep version di altrettanti brani aggiunte come bonus) raccontano i dettagli di una passeggiata in un bosco.
Il successivo Ep “Aer” è un viaggio decisamente più cupo del precedente e raccoglie appena tre brani che amplificano la sensazione di spaesamento di fronte alla maestosità della forza della natura.
Il recente Ep, l’ultimo della trilogia, “Ash”, è anche il più crudo e per certi versi inaspettato dei tre. Dopo tante estatiche cartoline pubblicate negli ultimi vent’anni, Deupree torna a graffiare con un drone che sembra un’arrampicata su una parete ghiacciata, “Flashfires”. La seguente “Looming Brittle” è una passeggiata intorno a un lago alpino, con i timbri di note sparse suonate al pianoforte che accompagnano i suoni di una solitaria tranquillità rincuorante.
Suoni di field recordings si amalgamano ai timbri acustici manipolati poi elettronicamente dalle mani d’oro di Deupree: bastano pochi istanti dentro “The Anthology Of Fragments” e già si ha la sensazione di conoscere quel luogo da un’eternità. Il mistero della passeggiata nella foresta è mitigato dai suoni e dagli odori riconosciuti come familiari. Il breve drone che chiude l’Ep, “(We Share The) Dust Garden” è l’ennesimo capolavoro arrangiato con sospensioni e silenzi.
07/12/2024