Autore: Gianmaria Consiglio
Titolo: Il Balletto di Bronzo e l'idea del delirio organizzato
Editore: Eclysse
Pagine: 190
Prezzo: 25,00 euro
Quando diversi anni fa oramai mi capitò di ascoltare per la volta "Ys" del Balletto Di Bronzo, rimasi abbastanza sorpreso. All'epoca non nutrivo simpatia per la variante italiana del rock progressivo, così mi avvicinai al disco con malcelato sussiego. Tuttavia mi bastarono i primi cinque minuti appena "dell'Introduzione" per rimanerne affascinato. Il suono del Balletto Di Bronzo era diverso da quello di ogni altro gruppo di "spaghetti prog" avessi sentito fino ad allora. Possedeva (e possiede) un respiro molto più ampio, ed era capacespag di stemperare gli eccessi del genere (pur conservandone gli stilemi), accogliendo invece istanze che con il rock progressivo c'entravano fino a un certo punto.
Ed è proprio questo il merito di "Il Balletto Di Bronzo e L'Idea Del Delirio Organizzato" scritto dall'ottimo Gianmaria Consiglio, e cioè quello di mettere in relazione la musica di "Ys" con la molteplicità di linguaggi che nel secolo passato hanno caratterizzato la musica "alta" e la musica "bassa". Di questo che parla la prima parte del libro (la più interessante per chi vi scrive) ossia delle connessioni - a volta implicite a volte più marcate - tra "Ys" e una serie di musiche "altre", che secondo l'autore troverebbero cittadinanza più o meno legittima nel suo suono multireferenziale. Allora è interessante la riflessione su come l'atmosfera decadente e di follia della maggior parte dei pezzi rimandi al "senso di lutto e di assurdità" che si riscontra nel "Lux Aeterna" di Ligeti. O scoprire le relazioni con il free jazz, e ancora le dinamiche di interscambio suono/rumore.
La seconda parte del testo traccia invece una storia del Balletto Di Bronzo, dalle sue origine sino a oggi. Qui l'approccio storiografico viene arricchito da una serie di aneddoti succosi riguardanti la nascita e l'evoluzione del gruppo, nonché i legami tra i componenti del Balletto di Bronzo e gli altri musicisti della scena musicale napoletana tra la fine degli anni 60 e l'inizio dei 70.
Ed è importante constatare come la scrittura di Consiglio sia precisa e ben informata, ma mai pesante o retorica. Insomma, pare che il libro trasudi del suono di quegli anni, quasi che lo renda percepibile all'olfatto, alla vista. La terza parte è dedicata infine ai singoli pezzi di "Ys", alle loro caratteristiche strettamente musicali, ma anche alle atmosfere che riescono a evocare.
A chi ha vissuto in diretta il periodo del progressive rock italiano, questo libro darà sicuramente nuove chiavi di lettura per decodificare - semmai in modo diverso - non solo il disco, ma di più, quella temperie, quella maniera di essere e di esserci (stati dentro). Chi invece vuole addentrarsi in "Ys", troverà nel libro una preziosa guida all'ascolto nonché una buon viatico per capire cos'è stato il rock progressivo italiano. Al testo è allegato un cd contenente versioni live e estratti di "Ys" provenenti dall'archivio di registrazioni private di Gianni Leone, più altri tre brani inediti.
Sirio 2222 (RCA, 1970) | ||
Ys (Polydor, 1972) | 7 | |
Il re del castello (Raro, 1990) | ||
Introduzione / Secondo incontro (Polydor, 1992) Ep | ||
Trys (Mellow Records, 1999) |