Claudio Baglioni

Claudio Baglioni

Claudio Baglioni è uno dei cantautori italiani più noti e popolari, capace di segnare profondamente il panorama musicale tricolore dagli anni Settanta in poi. Con una carriera che abbraccia oltre cinque decenni, Baglioni ha saputo rinnovarsi musicalmente e stilisticamente, alternando momenti di grande successo commerciale a fasi di ricerca più personale.

Nato a Roma il 16 maggio 1951, debutta discograficamente nel 1970 con l’album omonimo "Claudio Baglioni", caratterizzato da uno stile folk intimista. Tuttavia, è con il secondo album, "Un cantastorie dei giorni nostri" (1971), che inizia a farsi notare grazie a brani come "Signora Lia" e "Interludio". Il vero salto di qualità avviene nel 1972 con "Questo piccolo grande amore", che include l’omonimo brano destinato a diventare un classico della musica pop italiana. La canzone è un manifesto della melodia pop e sarà celebrata addirittura da Pippo Baudo nel 1985 a Sanremo come "Canzone del secolo".
Gli anni Settanta vedono Baglioni consolidare la sua popolarità con album come "Gira che ti rigira amore bello" (1973) e "E tu..." (1974), quest’ultimo prodotto da Vangelis e trainato dal successo della title track. La trilogia romantica culmina con "Sabato pomeriggio" (1975), trascinato dal successo del singolo omonimo, in cui l’artista romano inizia a mostrare una maggiore attenzione per arrangiamenti orchestrali e temi più maturi. Un'evoluzione che si manifesta anche nel successivo Lp "E tu come stai?", pubblicato nel 1978 e trainato dalla traccia omonima, che resterà una delle sue ballate migliori.

Con "Strada facendo" (1981), marchiata dall'ottima title track ma anche da brani più sofferti e riflessivi, come "Ragazze dell'Est" e "I vecchi", Baglioni inaugura una fase di trasformazione artistica, segnando un punto di svolta verso sonorità più moderne e testi che esplorano temi esistenziali e i cambiamenti della società.
Seguono "La vita è adesso" (1985), uno degli album più venduti nella storia della discografia italiana (anche se sull'entità di questi numeri circolano molte bufale, come raccontato in questo speciale), e "Oltre" (1990), un ambizioso doppio album che sperimenta con linguaggi musicali e collaborazioni internazionali. Tra i brani più rappresentativi di questo periodo spiccano anche "Avrai", "Notte di note, note di notte" e "Mille giorni di te e di me".

Negli anni Novanta, Baglioni si dedica a progetti live e antologie, consolidando il rapporto con il suo pubblico grazie anche a spettacoli di grande impatto scenografico. Nel 1995 pubblica "Io sono qui", un lavoro di forte introspezione. Nel 2003, con "Sono io, l’Uomo della storia accanto", torna al pop melodico, mentre con "Un piccolo Natale in più" (2012) rende omaggio alla tradizione natalizia internazionale. Quindi, si dedica alla tv diventando direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo per le edizioni 2018 e 2019, dove tenta parzialmente di innovare selezioni e tipologia di musicisti in gara.
Negli ultimi anni, Baglioni ha continuato a esplorare nuovi linguaggi musicali pur rimanendo fedele alla sua identità artistica. Con "In questa storia che è la mia" (2020), l’artista romano ripercorre le tappe della propria carriera, fondendo nostalgia e riflessione sul tempo.

Pur legato a una forma di canzone sentimentale a tratti stucchevole, Claudio Baglioni rimane una figura di riferimento nel panorama musicale italiano, capace di dialogare con diverse generazioni grazie a un repertorio che coniuga melodia, sensibilità e introspezione. Tipico il suo stile interpretativo, fondato su un'estensione vocale di tre ottave e mezzo, ridottasi a tre ottave dagli anni 2000.

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