Ghali Amdouni, già Fobia o Ghali Foh, rapper italo-tunisino nato a Milano, è uno dei maggiori esponenti della prima scena trap italiana. Ha raggiunto il successo grazie a YouTube. Inizia nella Troupe D’Elite, un quartetto (Ghali, Er Nyah, Maite, Fonzibeat). Dopo lo scioglimento inizia a farsi conoscere con “Come Milano” (aprile 2014, in anticipo su molti connazionali), prodotta da quel Charlie Charles che diventerà poi il produttore più famoso della scena trap italiana. Senza presenze su Spotify, Deezer e iTunes fino al 2017 e senza free-download di sorta, Ghali colleziona views milionarie, da mainstream.
L’anno della consacrazione è il 2015, quando afferma il proprio stile innovativo con una sequenza di singoli che ne affinano sempre di più l’identità artistica. La sua natura di italo-tunisino e il suo credo musulmano lo rendono diverso anche nei riferimenti culturali a molti altri trapper, ancora in maggioranza italiani, bianchi e cristiani.
La sua musica diventa poi sempre più spensierata, votata a un divertimento narcotico e strafottente (vedi “Cazzo mene”, 2015). La produzione di Charlie Charles, che diventerà quasi un collaboratore fisso, dona ai singoli del periodo una coerenza un tempo tipica degli album. Dopo molti altri singoli (“Non lo so”, “Sempre me”, “Marijuana”, “Vai tra” e soprattutto “Dende”) ha ormai affinato il linguaggio fatto di ammicchi a un pubblico nata fra la fine degli anni 80 e i primi anni 90 e che, per affinità culturale, può comprendere i suoi riferimenti pop. Il primo singolo su Spotify, “Ninna Nanna” (2016, quadruplo platino), riscuote un successo clamoroso, diventando il primo brano italiano “viral” a livello mondiale su Spotify. Questo primo periodo, a tratti naif ma fondamentale per la scena trap italiana, è ben fotografato dalla compilation “Lunga vita a Sto” (2017), che celebra anche la sua neonata etichetta. Il singolo doppio platino “Pizza kebab” (2017) anticipa l’attesissimo album d’esordio, “Album” (triplo platino, 2017), seguito nel 2020 da “DNA” e quindi da “Sensazione ultra” (2022).
(Antonio Silvestri)